Atalanta, così non si vola: con il Genoa finisce 2-2
Ci si aspettava una vittoria, è arrivato un pari che non permette molte recriminazioni: se giochi così così, succede
di Fabio Gennari
Atalanta, così non va. Dopo la clamorosa sconfitta interna subita dalla Spal e il 7-0 di Torino, che sembrava aver catalogato il 2-1 firmato Petagna e Valoti come il classico incidente di percorso, contro il Genoa i nerazzurri non vanno oltre il 2-2 e il quarto posto momentaneo non cancella la sensazione della clamorosa occasione sprecata. I bergamaschi vanno avanti con Toloi, Criscito e Sanabria ribaltano tutto, e prima del riposo ci pensa Ilicic a riequilibrare le sorti del match. Nella ripresa succede poco, i nerazzurri ci provano ma non sfondano e anche se chi insegue resta a -7 non si può di certo essere contenti. Unica emozione positiva della giornata? Il grande abbraccio di tutto lo stadio per Andrea Masiello che prima, durante e soprattutto dopo la partita è stato salutato con un calore davvero emozionante che non gli ha permesso di trattenere le lacrime.
Gasperini cambia solo un uomo dall’inizio contro il Genoa rispetto al 7-0 di Torino. Freuler torna in panchina, al suo posto gioca Pasalic per un 3-4-1-2 abbastanza conosciuto in difesa (Toloi, Palomino e Djimsiti), sull’esterno (Gosens e Hateboer) e davanti (Gomez, Ilicic e Zapata). Vicino a Pasalic gioca de Roon (in diffida), con Gollini che torna in porta al Gewiss Stadium dopo il turno di riposo lasciato a Sportiello nella sfida alla Spal. Il Genoa si presenta con l’ex Masiello a guidare la difesa e la coppia Pinamonti-Sanabria in attacco nel 5-3-2: sulla sinistra è Criscito l’uomo deputato al controllo di Josip Ilicic. Giornata di sole al Gewiss Stadium, ottimo il colpo d’occhio sulle tribune con oltre 18.700 spettatori presenti.
In avvio di gara i nerazzurri cercano subito di far male ai liguri in proiezione offensiva, al 1’ la combinazione tra Gomez e Ilicic manda al tiro il capitano nerazzurro dal cuore dell’area di rigore e solo un intervento disperato di Romero in spaccata salva Perin dalla capitolazione. Il Genoa ribatte colpo su colpo, anche se non ha grande qualità, ma il problema principale della Dea è la posizione (e la prestazione) di Pasalic: il croato non trova le distanze e quando rientra in copertura gli avversari gli scappano un po’ da tutte le parti.
Il numero 88 in fase offensiva è sempre pericoloso (sinistro fuori di un soffio all’8’), ma il risultato lo sblocca Toloi che sfrutta una spizzata di Zapata al 13’ (angolo del Papu): il bomber colombiano era stato bravo a conquistare il calcio dalla bandierina con un destro violento respinto da Perin. La gara al 18’ si rimette un po’ a sorpresa in parità, fase difensiva rivedibile di Palomino e sfera che rotola dalle parti di Hateboer dove Sturaro è bravo ad anticipare la giocata costringendo l’olandese al fallo (lieve, per la verità). Dal dischetto Criscito supera Gollini e poi va a fare il segno con il dito sulla bocca a pochi metri dalla Pisani riuscendo nell’impresa di conquistarsi bordate di fischi prolungati per il resto della gara.
Il tecnico del Genoa Nicola imbriglia bene le trame della Dea fino al riposo, dopo due conclusioni di Gosens (30’) e Ilicic (31’) gli ospiti passano addirittura in vantaggio per gentile omaggio della difesa nerazzurra: de Roon non controlla un pallone facile in area, Sturaro lo prende d’infilata e mette dentro per Sanabria che in torsione insacca. Per fortuna della Dea il Genoa in difesa è imbarazzante, al 36’ Zapata scappa sul fondo e mette dentro per Ilicic che dal dischetto non sbaglia. Lo sloveno al 40’ avrebbe anche la palla del 3-2 su assist involontario di Criscito, ma perde il passo e calcia debolmente. Dopo due minuti di recupero le squadre vanno negli spogliatoi in parità: sono nettamente maggiori i demeriti della Dea rispetto ai meriti del Genoa.
Nella ripresa la formazione di Gasperini ci prova con buona continuità, al 49’ Gomez mette dentro un bel pallone ma non c’è nessuno pronto alla deviazione mentre poco più tardi è Ilicic a sfiorare il 3-2 con un calcio di punizione da fuori area che sibila il palo alla sinistra di Perin. Nonostante una manovra meno scintillante di altre volte, la squadra orobica continua a creare diverse situazioni pericolose: al 60’ Gosens ci prova in corsa e trova Perin pronto a deviare in angolo mentre al 71’ tocca a Djimsiti (di tacco su cross di de Roon) costringere il portiere del Genoa alla deviazione in angolo.
Nel finale di gara la squadra di Nicola resta in dieci per la sacrosanta espulsione di Behrami, Gasperini nel finale mette Djimsiti centravanti e prova a vincerla con la forza della volontà più che con il gioco e anche da questo punto di vista le occasioni non mancano: all’84’ Muriel mette dentro per Toloi che in girata colpisce l’incrocio dei pali; all’89’ il destro di Freuler passa un palmo sopra la traversa e in pieno recupero ci provano sia Malinovskyi (93’, punizione respinta da Perin) che Hateboer (94’, palla deviata in angolo su assist di de Roon). Niente da fare, dopo oltre 6’ minuti di recupero la gara finisce sul 2-2 e per la seconda volta di fila i nerazzurri sciupano la grande occasione di mettere prezioso fieno in cascina per la corsa Champions: il pareggio vale il quarto posto a quota 39 con la Roma ma certe sfide bisogna vincerle. Non farcela è una colpa. Peccato davvero.
Atalanta – Genoa 2-2
Reti: 13’ Toloi (A), 18’ Rig. Criscito (G), 33’ Sanabria (G), 36’ Ilicic (A)
Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Palomino, Djimsiti, Hateboer, de Roon, Pasalic (54’ Freuler), Gosens, Gomez, Ilicic, Zapata (62’ Malinovskyi). All. Gasperini
Genoa (5-3-2): Perin, Biraschi, Romero, Masiello, Ghiglione (92’ Goldaniga), Behrami, Schone, Sturaro, Criscito, Pinamonti (86’ Destro), Sanabria (83’ Cassata). All. Nicola.
Arbitro: Massa di Imperia (Meli e Di Vuolo, Manganiello, Mariani e Tegoni)
Ammoniti: 52’ Pasalic (A), 53’ Behrami (G), 76’ Romero (G), 77’ de Roon (A), 84’ Cassata (G), 89’ Perin (G), 91’ Criscito (G)
Espulso: 82’ Behrami (G)