Abbattere le barriere

Atalanta e Intesa Sanpaolo insieme per il primo Atalanta Football Camp in Egitto

Alla presenza del responsabile del settore giovanile nerazzurro, Samaden, è stato annunciato il progetto in Nord Africa dal 5 al 7 ottobre

Atalanta e Intesa Sanpaolo insieme per il primo Atalanta Football Camp in Egitto
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di Alessandro Giovanni Pagliarini

Continua il progetto in collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Atalanta per il sostegno degli Atalanta Football Camp in giro per il mondo. Dopo le iniziative precedenti in Albania e in Bosnia-Erzegovina, questa sarà la volta dell’Egitto, com'è stato annunciato stamattina (mercoledì 6 settembre) in una conferenza stampa tenutasi al Gewiss Stadium. Un progetto importante e di inclusione, con l’obiettivo di valorizzare il potenziale di bambini e bambine provenienti da contesti vulnerabili attraverso un mezzo positivo e sano come lo sport.

Da sinistra: Roberto Samaden, responsabile settore giovanile Atalanta; Noura Selim, executive director di Sawiris Foundation; Dante Campioni, ceo Alexbank; Laila Hosni, CSR Sustainable Development Office Head Alexbank

Quest’anno gli Atalanta Football Camp si svolgeranno in Egitto dal 5 al 7 ottobre, offrendo a 120 bambini e bambine la possibilità di sviluppare il loro abilità allenandosi con uno staff di professionisti del Settore Giovanile nerazzurro. «Si tratta di una grandissima opportunità per i nostri allenatori - ha affermato Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile atalantino -. Vivere un’esperienza formativa con ragazzi e ragazze di qualsiasi provenienza promuove l’inclusione, non esistono differenze quando si gioca insieme, tutti i giocatori sono uguali. Il calcio è questo gioco fantastico che unisce, ha un valore enorme. Un allenatore a livello giovanile deve lavorare con questo spirito, tenendo ben presente che non deve solo formare dei calciatori, ma far crescere i giovani nella maniera migliore».

«Siamo un settore giovanile di alto livello in cui centinaia di ragazzi vengono seguiti da altrettante figure - ha continuato Samaden -. Oltre agli allenatori c’è uno staff educativo che collabora con le figure di campo, lavoriamo affinché i ragazzi crescano a 360 gradi, non solo come calciatori. Gli allenatori sono senza dubbio le figure con maggior visibilità, ma è la cosiddetta “squadra invisibile” a fare la differenza. Fisioterapisti, magazzinieri, psicologi: non bisogna mai ridurre l’attività giovanile solo a quel che accade in campo. Questo è un approccio in cui noi dell’Atalanta ci allineiamo con Intesa e con la Sawiris Foundation. Anche noi supportiamo i ragazzi in un percorso di crescita, aiutandoli e provando a dar loro un’occasione. Dare la possibilità ai più giovani di vivere l’esperienza di un Camp è davvero qualcosa di unico e per loro stimolante».

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Roberto Samaden

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Dante Campioni

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Alla conferenza stampa per la presentazione degli Atalanta Football Camp è intervenuto anche Dante Campioni, numero uno di Alexbank: «Il progetto chiaramente non selezionerà i ragazzi in base alle loro abilità tecniche. L’obiettivo principale è regalare un sorriso ai bambini e alle bambine che parteciperanno. Ciò non esclude che potremmo anche scoprire il nuovo Salah (ride, ndr). Siamo molto attenti ai bambini, alla nuova generazione e alla loro crescita. In Egitto c’è tanto talento, non solo nel campo dello sport: i ragazzi vanno supportati per migliorare e crescere».

Anche Noura Selim, executive director of Sawiris Foundation (associazione no profit con focus principale sul supporto dei bambini in Egitto, utilizzando lo sport e l’educazione come mezzi di inclusione sociale), ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: «Tutti i bambini e le bambine hanno il diritto di giocare e divertirsi per essere felici. La mostra associazione finanzio e promuove l’educazione, l’arte, la musica e la cultura, così come lo sport. L’Atalanta Football Camp in Egitto rappresenta un’esperienza fantastica per questi ragazzi. Potranno imparare, giocare, e divertirsi tramite un’attività sana come lo sport che li terrà lontani dalle strade e dalle cattive esperienze. Ci sono tanti bambini e bambine con un passato difficile ma il cui futuro può essere ancora luminoso. Insieme ad Atalanta e Alex Bank continueremo a dare loro il nostro supporto».

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