Atalanta-Napoli con il Gasp non sarà mai una partita come le altre: tutto è iniziato da lì
La sfida ai partenopei sarà per sempre ricordata come l'inizio del ciclo gasperiniano all'ombra di Città Alta. La gara delle scelte, la partita dei giovani
di Fabio Gennari
Atalanta-Napoli è una partita simbolo. Negli anni con Gasperini, la Dea ha vinto in casa e pure al Maradona (già stadio San Paolo), ma c'è un incrocio che, più di tutti, è quello della genesi. Quello da cui tutto è iniziato.
Era il 2 ottobre 2016, dopo una primissima fase di stagione con grandi difficoltà l'Atalanta aveva vinto a Pescara contro il Crotone e attendeva a Bergamo il Napoli. Il tecnico decise di fare "all in" sui ragazzi: mandò in campo una formazione piena di giovani promesse e batté 1-0 (gol di Petagna) il Napoli. La scalata all'Europa della Dea iniziò quel giorno.
Sono passati 2.609 giorni, 339 partite e un sacco di cose speciali. Per l'Atalanta, che ha inanellato grandi annate tra Italia ed Europa, ma anche per il Napoli, che è reduce dallo Scudetto. Ricordare quella sfida, tuttavia, ha un sapore speciale per chi prima di allora aveva solo sognato quello che si è poi verificato. Perché la continuità a certi livelli e i colori nerazzurri bergamaschi ai vertici del calcio italiano e protagonisti nelle sfide europee con Manchester United, Liverpool, Real Madrid e Ajax sono qualcosa di enorme.
Oggi Atalanta-Napoli è una gara che vale ancora le prime posizioni in classifica. Vero che con il passato e i ricordi non si fanno punti, ma quella gara deve sempre ricordare che non c'è nulla di impossibile nel calcio. Le cose cambiano: Gasperini e i suoi giocatori, ma anche la società, lo stadio e il pubblico, sono cresciuti e hanno mutato il loro volto. Resta la voglia di continuare a stupire, di proporre sempre cose nuove e speciali per restare protagonisti. Riuscirci non è scontato, quando lo fai per tanto tempo diventa un merito enorme. Proprio come quell'impresa contro il Napoli. Ben 2.069 giorni fa, quando la storia atalantina è cambiata.