Atalanta, progetto giovani Il presente passa dal futuro

L’Atalanta di Gasperini, oltre ad essere nuova nelle scelte tattiche e in tanti elementi, è sicuramente più giovane. Abbiamo provato a fare un parallelo tra la squadra dell’anno passato e quella di quest’anno. Il metro di paragone è il gruppo che ha iniziato la stagione e il confronto tra il 4-3-3 di Reja e il 3-5-2 di Gasperini (modulo che in questo momento sembra favorito sul 3-4-3). Ragionando sugli uomini, la svolta verso i giovani è evidente.
L’undici titolare di Reja. Nella passata stagione, dopo un precampionato in cui sembrava che Moralez e Gomez non potessero coesistere, il tecnico goriziano ha scelto un 4-3-3 composto così: Sportiello (classe '92) tra i pali, Masiello ('86), Toloi ('90), Paletta ('86) e Dramè ('85) in difesa; Kurtic ('89), de Roon ('91) e Grassi ('95) in mezzo al campo con Moralez ('87), Denis ('81) e Gomez ('88) a completare il tridente d’attacco. Le incognite, per Reja, erano soltanto due, visto che de Roon (arrivato dall’Heerenven) e Grassi (eterno panchinaro nella stagione precedente) si presentarono ai nastri di partenza da esordienti assoluti. L’età media dei giocatori citati era di 26,81 anni e le alternative in panchina non potevano contribuire ad abbassare in modo significativo l’età media. In difesa, Stendardo ('81) e Cherubin ('86) giocarono la prima di campionato a San Siro e oltre a loro c’erano Raimondi ('81) e Bellini ('80) come prime opzioni; a centrocampo Cigarini ('86) era l’unico ad avere buone possibilità di scendere in campo, mentre in avanti il solo D’Alessandro ('91) poteva insidiare i titolari, con Pinilla ('84) spesso out per squalifica o infortunio.
Il nuovo undici di Gasperini. Premesso che il nuovo tecnico, ad oggi, non ha uno schieramento definito né negli uomini né nel modulo, in questo momento l’opzione più probabile è un 3-5-2 schierato con questi uomini: Sportiello ('92) tra i pali, Konko ('84), Toloi ('90) e Zukanovic ('87) in difesa; Grassi ('95), Kurtic ('89, oppure Carmona classe '87) e Kessie ('96) a metà campo con D’Alessandro ('91) a destra e Spinazzola ('93) a sinistra; in attacco Gomez ('88) a supporto di Paloschi ('90). Anche in questa stagione, gli esordienti sono praticamente due (Kessie e Spinazzola, anche se quest’ultimo vanta qualche presenza con Colantuono due stagioni fa) ma l’età media si è sensibilmente abbassata. Pur mantenendo tra i titolari 5 elementi dello scorso campionato (Sportiello, Toloi, Grassi, Kurtic e Gomez), che quindi sono forzatamente più vecchi di un anno, la Dea grazie ai nuovi innesti ha abbassato l’età del gruppo titolari a circa 25 anni e mezzo. Con Carmona ('87) al posto di Kurtic, il dato si alza leggermente; se invece del 3-5-2 si considerasse il 3-4-3 con Conti ('94) al posto di Kurtic, si passerebbe addirittura a 25 anni (quasi) tondi. Nelle alternative, la squadra di Gasperini è migliorata rispetto al passato in difesa (Masiello classe '86 e Caldara classe '94), a centrocampo (Freuler classe '92 e Cabezas classe 1997, ma anche Gagliardini classe 1994) e davanti con Petagna ('95) e Pesic ('92) che si aggiungono a Pinilla.
Squadra più giovane, serve più pazienza. Giovani o vecchi che siano, i giocatori se sono bravi devono giocare. Ma è indubbio che una simile rinfrescata alla squadra titolare necessita di un tempo di amalgama maggiore e all’inizio si può pagare lo scotto contro squadre più attrezzate. L’Atalanta ha un gruppo con grande cultura del lavoro, applicazione e rispetto dei ruoli, ma soprattutto ci sono tanti giocatori che possono veramente fare le fortune atalantine nel prossimo futuro. Restando a Bergamo e crescendo ancora, oppure partendo per altri lidi con tanti soldi nelle casse orobiche. Avere Gasperini in situazioni come questa è il massimo: gli piace lavorare con i giovani e anche se le incognite sono parecchie è giusto fidarsi di un allenatore che storicamente ha sempre fatto le nozze con i fichi secchi a Genova trovandosi la squadra smembrata e ricostruita ogni sei mesi dal presidente Preziosi. Ultimo, ma non meno importante, lo scudetto Allievi (classe 1999) conquistato insieme a quello dei Giovanissimi (classe 1997) nello scorso campionato. Il giovane Latte ('99) ha già esordito in Coppa Italia, il tecnico osserva molto i ragazzi della Primavera ed è altamente probabile che qualcuno si allenerà con la prima squadra e presto venga lanciato in Serie A. Anche questo fa parte del progetto Atalanta.