Il caso

Attacchi a Gasperini, la retromarcia di Maehle e l'insistenza social di Demiral

Mentre l'esterno danese dice che le sue parole sono state «tradotte male» (non proprio...), il turco ha chiesto anche a Malinovskyi di esporsi

Attacchi a Gasperini, la retromarcia di Maehle e l'insistenza social di Demiral
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Non è la prima volta che succede, nel calcio e - più in generale - nel mondo dello "star system" largamente inteso. Un personaggio pubblico parla, le sue parole ottengono un'eco inattesa e tocca fare dietrofront per cercare di placare gli animi dell'opinione pubblica. Non stupisce, dunque, che l'ex esterno nerazzurro Joakim Maehle pochi giorni fa abbia deciso di tornare sui suoi passi e fare alcune precisazioni sulle sue dichiarazioni riguardanti Gian Piero Gasperini.

Le parole del danese, rilasciate durante il ritiro con la Danimarca, hanno sollevato un vero e proprio polverone. Maehle aveva parlato del suo ex allenatore in termini non proprio lusinghieri, accusandolo di usare «metodi dittatoriali» col gruppo e di avere una «gestione basata sulla paura». Parole poi sottoscritte da un altro ex, Merih Demiral, che ha anche annunciato una sua intervista in cui racconterà la sua verità su Gasperini, e che - com'era ovvio - hanno scatenato la reazione di tutti i tifosi dell'Atalanta.

La retromarcia di Maehle

Dopo la vittoria (con gol) su San Marino, però, Maehle ha fatto retromarcia, affermando che le sue dichiarazioni sarebbero state tradotte male: «La mia non era una critica verso Gasperini, penso sia un grande allenatore e negli anni a Bergamo mi sono divertito molto - ha detto l'esterno danese -. Sono sicuro che all'Atalanta lo sanno, perché ero davvero felice di essere lì. Io ho solo fatto luce su una situazione vissuta».

Ha poi aggiunto: «Non mi stavo rivolgendo al Gasperini allenatore, perché come tecnico è straordinariamente bravo, i risultati che ha ottenuto parlano per lui». Ecco, forse sta qui il punto. Maehle quelle cose le ha dette davvero, ovviamente riferendosi al Gasperini allenatore e non uomo. Non ha mai detto che Gasperini è "abitualmente" un dittatore, ma che nello spogliatoio, a suo parere, si comporta come tale. E questo era ben chiaro. Lo conferma lui stesso.

In attesa dell'intervista di Demiral

Intanto, non si placa "l'odio social" di Demiral per il suo ex allenatore: il difensore turco, infatti, non ha perso occasione per commentare anche le parole di un altro ex atalantino, Ruslan Malinovskyi, relative proprio al "caso Gasperini". Nello specifico, il centrocampista ucraino (tornato in Italia, al Genoa) ha giustificato l'allenatore, definendolo «un duro» e aggiungendo che «se vuoi raggiungere traguardi e risultati devi fare come le squadre grandi». Parole che secondo Demiral non sono sincere, tant'è che su X (ex Twitter) ha commentato: «Dì la verità Mali. Ho visto con i miei occhi quello che hai passato».

La risposta del turco a un articolo di Goal.com che riportava le parole di Malinovskyi è stata poi cancellata dal difensore stesso. A parte quest'ultima retromarcia, però, ora attendiamo con curiosità l'intervista in cui Demiral dirà la sua verità. Perché è fin troppo facile commentare e criticare gli altri senza esporsi in prima persona...

Commenti
Bergamasco

Tottirex , la mia gente non viene ne maltrattata ne umiliata. Si guadagna il pane tutti i giorni andando a lavorare perché così fanno gli UOMINI che hanno dignita' . La tua provocazione fa solo comprendere quanto un poveraccio come te, possa maltrattare ed umiliare l' intelligenza , che purtroppo , nel tuo caso, non ha diritto di cittadinanza.

Giorgio

Tottirex. Il tuo commento e ' disgutoso

Bussaglia Mauro

Gasperini grande allenatore. Basta vedere i risultati ottenuti con la Dea. Demiral, scarso giocatore, parla solo per invidia. Gasp tutta la vita

Molamia

Alla fine sono sempre I risultati che contano

TottiRex

Gasperini è l'allenatore ideale per i bergamaschi. Loro vengono maltrattati ed umiliati regolarmente sul posto di lavoro per 1000 euro mensili o poco più, non capiscono perché un calciatore che guadagna molto di più dovrebbe lamentarsi.

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