La curiosità

Attacco stellare? In questo momento la nostra forza è soprattutto la difesa

Osservando le statistiche, la Dea sta tenendo, in difesa, un ritmo migliore rispetto alle ultime stagioni chiuse con la qualificazione in Champions League

Attacco stellare? In questo momento la nostra forza è soprattutto la difesa
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di Fabio Gennari

Dalla stagione 2018/19, la prima che ha portato l'Atalanta in Champions League, i numeri dell'attacco orobico sono nettamente migliorati. Quello che però, in questo momento, rappresenta un miglioramento interessante da sottolineare sono i numeri del reparto difensivo: i gol subiti in campionato sono 39 in 33 partite, con una media che si attesta a 1,18 reti a gara. Nella stagione scorsa, dopo 38 giornate, erano 48 i gol incassati (media di 1,26), mentre due anni fa il conteggio si fermò a 46 (media di 1,21).

Uno dei dati più interessanti che spiega questo miglioramento è legato alle partite portate a termine senza gol presi. Nella stagione 2018/19, quella della prima storica qualificazione alla Champions, l'Atalanta chiuse con nove "clean sheet" su 38 giornate; nella passata stagione il totale si è fermato a dieci su 38; quest'anno siamo già arrivati allo stesso risultato (dieci gare senza subire gol) ma in sole 33 giornate. Se da qui al termine del campionato i nerazzurri riusciranno a ripetersi, le possibilità di arrivare tra le prime quattro aumenteranno sensibilmente.

I motivi di un rendimento di questo livello è certamente legato ad alcuni accorgimenti tattici portati da Gasperini, ma i meriti dei giocatori sono indiscutibili. Toloi si sta confermando elemento affidabile e tatticamente molto importante anche in fase di ripartenza; per Djimsiti gli aggettivi stanno finendo, anche perché il rendimento è cresciuto in modo talmente importante che è quasi normale vederlo annullare Lukaku e, poche partite dopo, giocare contro De Paul da secondo centrocampista.

I più in vista del pacchetto arretrato sono però Palomino e Romero. Arcigni sull'uomo e molto attenti negli anticipi, i due sudamericani hanno limato quell'irruenza che li contraddistingueva e ora si stanno facendo vedere anche in ripartenza. Tutti assieme, i quattro giocatori a disposizione del tecnico Gasperini si alternano sia nella difesa a tre che in quella a quattro e quando il rendimento è così vicino (ovviamente in positivo) significa che la consapevolezza del gruppo è davvero ai massimi livelli.

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