Barcellona, Real e la "maledizione" di stadi leggendari dove la Dea non riesce a giocare
A inizio stagione sembravano esserci spiragli, invece l'Atalanta scenderà in campo al Montjuic per cercare l'impresa con il Barca
di Fabio Gennari
La coincidenza è incredibile. Domani sera (29 gennaio) l'Atalanta giocherà a Barcellona contro la formazione blaugrana e la partita si disputerà non nel mitico Camp Nou (in fase di ristrutturazione), ma allo Stadio Olimpico del Montjuic.
Anni a sognare di incontrare Messi a casa sua seduti davanti alla PlayStation, poi, quando il numero 10 del Barca è ormai da un po' in America, la Dea finalmente riesce a incrociare in Champions League il Barcellona. Tutti al Camp Nou quindi? Macché, stadio di ripiego (anche se importante e comunque "storico").
Ciò che fa ridere è che nemmeno con l'altra big di Spagna le cose sono andate bene per i sognatori da stadio. Contro il Real Madrid, lontano da Bergamo, l'Atalanta di Gasperini ha giocato due volte: passi per la Supercoppa Europea di Varsavia, ma la prima assoluta, negli ottavi della Champions 2020/21, si giocò allo stadio Di Stefano, impianto di "riserva" con le porte chiuse e la coda del Covid che ha tenuto fuori i tifosi. Anche in quel caso, il Santiago Bernabeu era in ristrutturazione.
A ben guardare, pur parlando di un impianto meno iconico degli altri due già citati, ma comunque molto affascinante, nemmeno a Valencia l'Atalanta ha avuto i suoi tifosi al fianco nella serata in cui Ilicic segnò un poker. La trasferta venne vietata, così come l'ingresso a stampa e sostenitori di casa, per la grande paura che il Covid, in quel momento (marzo 2020) ancora poco conosciuto ma già molto diffuso, stava alimentando. Insomma, con le spagnole e i loro stadi migliori i tifosi della Dea non hanno proprio una gran fortuna...