Ben 200 giorni dopo, Zapata è tornato al gol: come è andata la sua serata
Il centravanti ha trovato la via della rete, ma non ha convinto sul piano della prestazione. Urgono valutazioni serie sul suo futuro
di Fabio Gennari
Duvan Zapata, sul campo di Lecce, dovrebbe giocare più spesso. Prima della pandemia, il giorno del famoso 7-2 ai salentini, il colombiano segnò una tripletta in bello stile e ieri sera al Via del Mare ha insaccato il suo primo gol stagionale 200 giorni dopo l'ultimo segnato (sempre in trasferta) sul campo del Venezia.
Il destro dal cuore dell'area che ha superato Falcone, tuttavia, non è servito a riabilitare completamente la sua prestazione, che resta negativa sul piano fisico e tecnico. Il numero 91, oggi, appare ancora come un lontano parente di quello che abbiamo avuto la fortuna di conoscere a Bergamo.
La rete per un attaccante è tutto, il colombiano è salito a quota 67 e gli mancano appena 2 gol per raggiungere Cristiano Doni a quota 69 tra i goleador atalantini. Per farcela, tuttavia, il colombiano avrà bisogno di un gioco e una condizione fisica molto più importante di quelli attuali. Servono brillantezza e attenzione, lucidità e rapidità per sorprendere gli avversari e provare a tornare quello di prima.
Già, ecco il problema: prima quando? Lo Zapata sano e veemente nella sua propulsione atletica lo abbiamo visto ormai un bel po' di tempo fa: gli infortuni lo stanno frenando e i recuperi sono sempre più duri.
Adesso Zapata non può, sia strategicamente che calcisticamente, essere considerato un titolare al posto di Hojlund. Quindi, per lui, è necessario trovare una nuova dimensione in rosa o pensare seriamente alla cessione. Zapata va considerato come uno degli attaccanti più forti della storia nerazzurra, ma con i numeri, i dati e le statistiche non si vincono le partite: per quelle servono continuità e prestazioni decisamente diverse da quella che il colombiano ha messo in campo contro il Lecce.