Benalouane vola col Leicester «Ma ogni domenica tifo Dea»

Benalouane vola col Leicester «Ma ogni domenica tifo Dea»
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Ha lasciato Bergamo la scorsa estate con il cuore in mano, ha salutato tutti con grandissimo trasporto sicuro che la sua cessione avrebbe dato la possibilità alla società di crescere e di migliorare. Ma anche con le più rosee prospettive, Yohan Benalouane (nella foto, assieme al compagno Mahrez) mai avrebbe pensato di finire con il suo Leicester in cima alla classifica del campionato inglese, ad un solo punto di distanza dalla coppia Arsenal e Manchester City. «Stiamo vivendo un gran momento», sintetizza con schiettezza l'ex-centrale orobico a Bergamo Post, disturbato nella sua casa d’Oltremanica per parlare del bel calcio che le Foxes stanno dettando oggi in Premier, tra i dettami del condottiero Claudio Ranieri e i tanti gol siglati da Jamie Vardy. Molto presto, però, il difensore franco-tunisino finisce a parlare di Atalanta, svelando che da Bergamo non è mai andato via. Anzi, torna spessissimo.

Yohan Benalouane, raccontaci un po’: che succede con il Leicester? Siete partiti per salvarvi, vi trovate in vetta e tutti parlano di voi.

C’è una bella miscela di tattica ed intensità, il lavoro di mister Ranieri si vede nitidamente. Il calcio inglese è molto diverso da quello italiano, si corre tantissimo e con ritmi incredibili, l’organizzazione e gli schemi dell’allenatore stanno dando ottimi risultati. Ce la giochiamo molto bene in ogni situazione, facciamo punti contro tutti e siamo ad un passo dalla vetta della classifica. Non credo che ci sia poi così tanta sorpresa in Inghilterra nel vedere il Leicester ai vertici, la condizione atletica del gruppo è ottima così come la mentalità. Siamo in alto e credo che ce lo meritiamo.

 

Ci racconti chi è Jamie Vardy? Passato in pochi anni dai dilettanti alla Nazionale Inglese a suon di gol, è esploso a 28 anni.

La sua storia è bellissima. È arrivato a quota nove gol consecutivi, se riesce nell’impresa di segnare il decimo eguaglia il record di Van Nilsterooy di qualche anno fa. Jamie è un giocatore che pochi anni fa era nei dilettanti, parliamo del 2012. Poi è esploso, ha tantissima qualità ma soprattutto penso che la sua caratteristica migliore sia la voglia enorme di arrivare. Non molla mai di un centimetro, è fastidiosissimo per tutti gli avversari e ha doti atletiche molto importanti. Non lo conoscevo ma mi dicono che anche in passato è stato prezioso per la squadra. In questa stagione ha anche moltissima continuità in zona gol e questo gli ha permesso di balzare agli onori della cronaca.

Da Bergamo al cuore dell’Inghilterra: come si vive a Leicester e com’è il calcio inglese?

Dal punto di vista umano, sto vivendo una grande esperienza. Il calcio qui in Inghilterra è bellissimo, sto imparando un’altra lingua e con la mia famiglia stiamo crescendo molto, anche dal punto di vista culturale. La squadra va bene, il gruppo è forte e io sono arrivato solo alla fine della preparazione, ma mi sono sempre messo a disposizione del mister. Mi devo adattare al campionato inglese, per ora Ranieri mi ha mandato in campo in qualche occasione in Premier League e con più continuità in Coppa. Ma non c’è problema, anzi: parliamo molto, mi dice di avere pazienza perché sto vivendo il normale periodo di adattamento ma arriverà la mia occasione.

Che differenze hai trovato rispetto al nostro Paese?

Rispetto all’Italia è tutto molto diverso. La velocità è più alta, io guardo sempre con grande attenzione la mia squadra giocare per farmi poi trovare pronto. Ogni settimana è uno spettacolo, lo stadio, il“King Power Stadium”, devo dire che mi ha colpito tantissimo. Sono rimasto impressionato. Sia dal punto di vista delle strutture che dei campi, il livello è altissimo. Raccontarlo è difficile, capisci bene di cosa si tratta solo quando ci giochi. Sono felice, per integrarmi ancora meglio vado a lezione d’inglese due volte a settimana. Nel complesso, poi, vedo il mio bimbo e la mia compagna che stanno benissimo e dunque vado avanti con grande serenità.

Ma come funziona con le partite? È vero che non ci sono ritiri?

È vero, in Inghilterra non esiste il ritiro pre-partita. Tutto è molto più rilassato, i giocatori non hanno grandi limiti dal punto di vista della dieta ma si gestiscono in autonomia. Quando giochiamo in casa, normalmente raggiungiamo lo stadio prima della gara e dopo aver mangiato insieme all’interno dell’impianto andiamo nello spogliatoio. Lì la musica è altissima, tutti scherzano e sono molto rilassati. Al momento di entrare in campo, però, cambia tutto: la concentrazione è massima e in campo le squadre danno il 110%. È un modo diverso di preparare i match rispetto a come avviene in Italia.

Ecco, l'Italia. Qua l’Atalanta sta facendo grandi cose, riesci a seguirla un po'?

Un po'? La seguo tantissimo. Per non perdermi nulla, qui in Inghilterra mi sono fatto installare sia i canali televisivi francesi che quelli italiani e quindi seguo sempre le partite. Noi giochiamo normalmente il sabato, la domenica mi piazzo davanti alla televisione e faccio un gran tifo. Non sono riuscito a vedere in diretta la partita contro il Milan. Però ho seguito quella con la Lazio, la miglior gara fin qui, secondo me. Ho visto veramente una bella Atalanta.

Senti ancora qualcuno dei tuoi ex-compagni?

Vi svelo una cosa. Io sono stato benissimo a Bergamo, talmente bene che ho comprato casa e torno molto spesso. Anche in questi giorni, con il campionato inglese che si ferma per le Nazionali, avremo ben quattro giorni liberi che trascorrerò proprio a Bergamo. Ho già il biglietto aereo, arriverò mercoledì sera e tornerò a Leicester domenica. È già capitato, sono anche passato al Centro Bortolotti di Zingonia e ho salutato il mister e i compagni. È sempre bellissimo.

I nerazzurri oggi sono nella parte sinistra della classifica.

L’Atalanta può stare lì. Oggi, come l’anno scorso o come due anni fa. Il gruppo ha grande qualità, credo che in passato magari ci è mancata un po’ di serenità e di fiducia, quei fattori che ti fanno fare un passo in più. Oggi invece li abbiamo, e così siamo nella parte sinistra della classifica con merito. Quando vedo la nostra squadra, l’Atalanta, in quella posizione sono contento perché è li che meritiamo di stare.

Ne parli in prima persona, come se non fossi mai andato via.

È verissimo, provo grande attaccamento. Quando guardo le partite a casa, lo faccio con grande partecipazione e trasporto. Da tifoso vero, o come se fossi ancora nel gruppo e, magari, fossi semplicemente squalificato quindi costretto a stare fuori. Il mio legame con la città e con la squadra non si è mai spezzato.

Ma  se il Leicester va avanti così e l’Atalanta compie il miracolo, ti immagini un confronto l’anno prossimo in Europa League?

Mamma mia, sarebbe pazzesco. Ma sono certo che quella partita non potrei giocarla, vi immaginate con che stato d’animo scenderei in campo?

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