Benedetto il giorno in cui l’Atalanta ha preso Muriel
di Xavier Jacobelli
Il giorno era il 19, il mese giugno, l’anno 2019. Il comunicato ufficiale pubblicato sul sito dell’Atalanta, era didascalico: "Atalanta Bergamasca Calcio comunica di aver acquistato a titolo definitivo dal Siviglia il calciatore Luis Muriel”. Da allora, il ragazzo di San Tomàs, Colombia, ha giocato 68 partite in maglia nerazzurra segnando 34 gol. Una media pazzesca. L’ultimo, pesantissimo e bellissimo, oggi a Cagliari perché quei 3 punti valgono il doppio, soprattutto nel campionato più pazzo e più imprevedibile del mondo che, al vertice, non era mai stato così equilibrato e incerto dagli Anni Dieci.
C’è dell’altro. C’è il costo dell’operazione: 15 milioni di euro per il cartellino e un contratto quinquennale da 1,5 milioni di euro netti a stagione, bonus esclusi: un affare d’oro nell’era Ante Covid, figuratevi al tempo del Covid. Ancora: nessuno nei cinque più importanti campionati europei risulta tanto decisivo quanto Muriel quanto subentra dalla panchina. Ancora e soprattutto: c’è l’allegria contagiosa che Muriel sprizza da tutti i pori; c’è la sua professionalità; ci sono, soprattutto, la sua adesione totale al progetto tecnico di Gasperini e il rapporto felice che ha instaurato con l’allenatore, accettando, alla bisogna, il ruolo di dodicesimo uomo, ricoperto con efficacia micidiale.
I numeri del nazionale colombiano si coniugano con i numeri dell’Atalanta: dal 3 gennaio al 14 febbraio la squadra bergamasca ha giocato 13 partite, fra campionato e Coppa Italia. Bilancio: 8 vittorie, 4 pareggi, 1 sconfitta, 30 gol segnati, 11 subiti; la qualificazione alla seconda finale di Coppa Italia nelle ultime tre edizioni del torneo, il prepotente rilancio nella bagarre per la Champions League. In settimana, finalmente, la Dea non potrà riposarsi, ma allenarsi tutti i santi giorni. È per questo, sommessa convinzione, che domenica contro il Napoli e il 24 febbraio contro il Real Madrid, vedremo in azione un’Atalanta pimpante. La storia del quinquennio gasperiniano è lì a ricordarlo: le squadre allenate da Gian Piero ingranano la quarta da febbraio in avanti e danno il meglio di sé quando hanno la possibilità di allenarsi continuativamente, prima di affrontare gli impegni di coppa.
La grandezza di questa Atalanta risiede anche nella capacità di vincere partite ostiche qual è stata la gara di Cagliari. Come ha sottolineato Muriel, l’incontro sarebbe potuto finire in parità, come con l’Udinese e con il Genoa. Alla fine, letteralmente alla fine, ci ha pensato il gemello di Zapata. Benedetto il giorno in cui l’Atalanta ha preso Muriel.