pallacanestro

Blu Basket Bergamo, la scossa di Mascio: Ramagli nuovo coach e Casalvieri ds per rilanciare la squadra

Dopo quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, il presidente ha deciso di affidarsi a due nuove figure di grande esperienza in Serie A2

Blu Basket Bergamo, la scossa di Mascio: Ramagli nuovo coach e Casalvieri ds per rilanciare la squadra

Una scossa per invertire la rotta. La Gruppo Mascio Bergamo volta pagina dopo un inizio di stagione difficile affidandosi a due nuovi protagonisti: Alessandro Ramagli in panchina e Gabriele Casalvieri (già direttore generale) come direttore sportivo. La presentazione ufficiale è arrivata ieri sera (6 novembre), con il presidente Stefano Mascio a spiegare le ragioni di una decisione maturata dopo quattro sconfitte nelle ultime cinque giornate.

«Abbiamo ritenuto opportuno dare un cambio di rotta – ha esordito Mascio -. Queste scelte non sono mai semplici, ma questo è un campionato complicato che non fa sconti. Con gli investimenti fatti, ritrovarsi a lottare per evitare la retrocessione è davvero dura. Ci aspettiamo che questa scossa porti la squadra ai risultati che meritiamo. Bergamo merita un basket di alto livello».

Casalvieri: «Un progetto in cui radicarmi»

«La chiamata del presidente è stata fulminea e l’ho accettata con grande passione – ha raccontato il nuovo ds -. Mascio ha carisma e trasmette voglia di arrivare. Creare una società nuova in un posto nuovo è complicato, ma a me piace radicarmi in un progetto. Gli sforzi della società meritano di stare in questa categoria e anche oltre».

Tra gli obiettivi prioritari c’è riportare entusiasmo al palazzetto: «Serve uno staff che abbia un rapporto stretto col territorio. Mi piace confrontarmi con tifosi e addetti ai lavori, è necessario per creare sintonia».

Ramagli: «Questa sfida mi appartiene»

Sessantuno anni, livornese, venticinque anni di panchine prestigiose tra A1 e A2 con quattro promozioni e due coppe all’attivo, Alessandro Ramagli ha spiegato cosa lo ha convinto: «È un programma sportivo ambizioso con una visione lontana. Somiglia a realtà in cui ho lavorato, come i sei anni a Biella: una struttura da far crescere, una squadra da allenare. Mi appartiene molto, non sono un allenatore da mordi e fuggi. Mi piace quando c’è qualcosa da aggredire e migliorare».

Sul piano tecnico, due priorità: «Serve consistenza, che ti permette di avere un rendimento sempre competitivo. E serve solidità difensiva diffusa, che mette automaticamente in campo quella consistenza».

Un campionato equilibrato

L’analisi del torneo è significativa: «La sensazione è che il livello top non sia quello degli ultimi due anni. Ci sono compagini come Verona e Brindisi che hanno una marcia in più, ma il resto del gruppo è sullo stesso piano. I dettagli possono portarti a fare quattro vittorie di fila o viceversa. Serve umiltà e ambizione. Questo campionato richiede la trasformazione da gruppo a squadra».

Ramagli ha trovato un ambiente consapevole: «Ho trovato ragazzi che non stavano bene a non giocare bene e non vincere. Tutti mi hanno detto: “vorremmo uscire da queste difficoltà”. La disponibilità del gruppo è la base per lavorarci. Non sarà semplice, il campionato non fa sconti. Proviamo a consolidare piccole cose e lavoriamoci. La squadra in quelle piccole cose decisive per la crescita sarà diversa».

da sinistra: Casalvieri, Ramagli e Mascio

Sul lungo termine: «Sono tantissime partite, questo richiede un adattamento importante sia da parte dello staff che da parte dei giocatori. E se ci devono essere crisi, meglio che arrivino prima. Dalle crisi si impara in fretta. L’augurio è che la consapevolezza dei ragazzi ci aiuti a uscirne più rafforzati».

La sfida del territorio

Resta la questione logistica: le partite casalinghe, per esigenze logistiche, si giocano ancora per lo più a Monza. «Non avere un pubblico che ti appartiene è difficile, specie giocando in posti diversi – ammette Ramagli -. Ma puoi lamentarti o puoi combattere e creare affettività. La sfida è far divertire, convincere e coinvolgere, appassionando le persone al nostro gioco».

Mascio ha spiegato: «Era chiaro che sarebbe stato difficile trovare spazio alla ChorusLife Arena. Quest’anno ci siamo collocati a Monza, ma siamo comunque molto vicini a Bergamo e quando abbiamo giocato in città la risposta del pubblico è stata speciale. Le società sportive sono ancorate ai risultati che trascinano consenso. Siamo qui per lavorare e fare un buon campionato, costruendo passo dopo passo la nostra casa».