sconfitta esterna

Brusca frenata per l'Atalanta U23, sconfitta per 3-1 in casa della capolista Padova

Un test importante per i ragazzi di Modesto, che ha evidenziato i limiti di un gruppo ancora acerbo, ma con ampissimi margini di miglioramento

Brusca frenata per l'Atalanta U23, sconfitta per 3-1 in casa della capolista Padova
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di Alessandro Giovanni Pagliarini

Allo stadio Euganeo, l'Atalanta Under 23 esce sconfitta dal Padova con un pesante 3-1 che fotografa una prestazione dei nerazzurri al di sotto delle aspettative. Una partita condizionata fin da subito da episodi controversi e da una squadra che, almeno mentalmente, non è mai parsa davvero in partita.

Primo tempo da incubo

Eppure l'avvio sembrava promettente per i nerazzurri, che nei primi minuti avevano mostrato una certa intraprendenza. Tuttavia, al 15' un episodio dubbio ha cambiato l'inerzia del match: l'arbitro assegna un calcio di rigore per un contatto tra Bertini e Capelli al limite dell'area di rigore. Bortolussi non sbaglia dal dischetto, portando avanti il Padova.

I veneti dilagano poco dopo: al 20' Perrotta firma il raddoppio con un colpo di testa su calcio d'angolo, mentre al 33' Fusi completa il tris con un gran destro dalla distanza. Un uno-due micidiale, che affossa le speranze dell'Atalanta proprio quando i bergamaschi stavano provando a sviluppare delle buone trame offensive.

La reazione nella ripresa

Nel secondo tempo, complice il calo fisiologico del Padova, i nerazzurri sono riusciti a chiamare più volte in causa Fortin, autore di tre interventi decisivi. Al 76' Del Lungo accorcia le distanze con una splendida girata, da attaccante più che da difensore, trasformando al meglio l'assist di Manzoni.

Gli ingressi dello stesso Manzoni e di Ghislandi sono stati sicuramente decisivi per la svolta bergamasca. I due subentrati hanno portano una boccata di ossigeno, ma ormai era troppo tardi per raddrizzare una partita complicata sin dai primi minuti.

Una sconfitta che fa riflettere

Quello che stupisce, più che il risultato pesante, è l'atteggiamento avuto dai giovani nerazzurri, che sono parsi mentalmente assenti per lunghi tratti della gara, subendo fisicamente un Padova più pratico e smaliziato. Ma sono proprio queste partite che aiutano i ragazzi a crescere sotto questi aspetti.

Il Padova ha vinto con concretezza, confermandosi capolista. Una squadra cinica e più strutturata fisicamente, anche se non particolarmente brillante sul piano tecnico. Confrontarsi contro di loro è stato un test importante per i nerazzurri: ha messo a nudo tutti i limiti di un gruppo ancora acerbo, ma con ampissimi margini di miglioramento.

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