Buio pesto per l'Italia (nonostante il 2-0 alla Moldova): i giovani devono giocare!
La squadra di Spalletti (ai saluti) ha deluso nelle due gare appena disputate, ma la verità è che mancano elementi su cui puntare

di Fabio Gennari
Il 2-0 rifilato alla Moldova dall'Italia dell'esonerato Spalletti è stato uno spettacolo deprimente. Gli azzurri hanno rischiato diverse volte di prendere gol da una compagine nettamente inferiore, il risultato mai come questa volta è bugiardo e la riflessione da fare è profonda. Soprattutto per l'entusiasmo, bassissimo, che accompagna i giocatori in campo mentre difendono i colori del nostro Paese. E c'è un dato che fa pensare: nel campionato di Serie A, solo il trenta per cento dei giocatori sono italiani.
L'Atalanta, anche da questo punto di vista, andrebbe presa come esempio. Carnesecchi, Zappacosta, Maldini e Retegui erano tra i convocati per le gare con Norvegia e Moldova, tra i papabili ci sono anche Scalvini, Bellanova e Scamacca, con Ruggeri e Palestra nel giro dell'Under 21.
Chiaro che non sono tutti possibili titolarissimi, ma è evidente come sia molto importante avere società nel nostro calcio che diano spazio a giovani italiani per alimentare il serbatoio della Nazionale.
Non abbiamo campioni da schierare, ma va detto che nemmeno dall'estero, in questa fase storica, arrivano in Italia elementi che ti fanno sobbalzare e dire "wow, uno così nel nostro settore giovanile non c'era". Come si può fare a invertire la rotta a livello di regolamenti e norme dovrebbe essere affare del presidente Gravina, che, nonostante una situazione allarmante, continua a restare al suo posto senza che nessuno pensi di cambiarlo (o lui a dimettersi). Di sicuro, un po' della lungimiranza e della fiducia che a Zingonia viene data ai giovani italiani bisognerebbe impararla. In tutte le piazze d'Italia.
Trovo difficile fare una squadra "nazionale", quando i giocatori italiani che giocano, sono sempre meno! Certo, fanno diventare italiani quelli che non lo sono per rimpolpare i numeri, ma se non ce ne sono, non ce ne sono. Al prossimo mercato, vedremo quanti giocatori italiani, giovani, ci saranno nelle squadre di serie A. Compreranno ancora all'estero e in Africa. Poi non ci si lamenti della nazionale. il povero allenatore non può giocare lui.