L'editoriale di Xavier Jacobelli

Cambiare pelle all'Atalanta per continuare a vincere. Ecco il piano segreto di Gasp

Cambiare pelle all'Atalanta per continuare a vincere. Ecco il piano segreto di Gasp
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di Xavier Jacobelli

Dopo 60 giorni esatti e a quattro giorni dall'esaltante, seconda, consecutiva qualificazione agli ottavi di Champions League, l'Atalanta è tornata a vincere e a convincere anche in campionato. Il successo sulla Fiorentina è stato perentorio, netto, evidente sia in termini di risultato sia, soprattutto, per qualità del gioco.

Come volevasi dimostrare, libera di testa poiché il primo obiettivo in Europa è stato raggiunto e ora è consapevole che per due mesi potrà pensare solo al campionato, la Dea ha ricominciato subito a marciare spedita. E Gasperini non ha perso tempo a mettere mano al suo progetto: cambiare pelle alla squadra, sia tatticamente sia accentuando l'inserimento dei giocatori che, a seconda delle loro condizioni di forma, garantiscano l'apporto più efficace alla squadra. Perché, come Luca Percassi ha sottolineato nella notte felice di Amsterdam e l'allenatore ha ribadito, subito dopo il 3-0 alla Viola, prima di tutto viene l'Atalanta.

Si spiega così l'esclusione di Gomez, (250 presenze e 59 gol in maglia nerazzurra), dopo le fatiche olandesi e prima di incontrare la Juve mercoledì. Dall'inizio di questa stagione, il Capitano ha collezionato 9 presenze in 10 giornate di campionato segnando 4 gol; 5 presenze in 6 giornate di Champions League realizzando una rete. La Fiorentina oggi, la Juve a Torino mercoledì 16 dicembre, la Roma all'Olimpico domenica 20 dicembre, il Bologna a Bergamo mercoledì 23 dicembre: 4 partite in 10 giorni, non c'è bisogno di sottolineare quanto decisiva sarà la rotazione dei giocatori. Oggi Gasp, ancora una volta, ha fatto la cosa giusta al momento giusto, come la prestazione di Malinovskyi conferma.

Che dopo la gara con il Midjiylland, il confronto fra l'allenatore e il campione ci sia stato, lo sanno anche i muri di Zingonia e ci mancherebbe altro che, durante una stagione, momenti come questi non ci debbano essere. Soprattutto, se i protagonisti sono due fra i principali artefici dell'Età dell'Oro. Ma un conto è questo e, un altro, il mare di panzane propalate nei giorni scorsi dai conigli da tastiera che prima spacciano audio per annunciare le dimissioni di Gasperini dopo l'Ajax e poi, ne propinano altri per dire che non era vero nulla. Spazzatura e manco riciclabile.

La verità è semplice: l'Atalanta di oggi è diversa da quella di ieri e sarà diversa da quella di domani. Lo dimostrano le mosse sul mercato (Lammers, Miranchuk, Mojica, Pessina, Romero); il lancio di giovani come Ruggeri (classe 2002) e oggi Gyabuaa (classe 2001). Dicono che le sirene arabe abbiano ripreso a suonare per convincere Gomez a fare in gennaio o nel prossimo giugno ciò che non ha fatto in estate: può essere. Sarà Gomez a decidere che cosa fare in futuro. Ciò che conta, oggi, è che Gomez sia una bandiera dell'Atalanta e come tale, continui a sventolare in questa nuova stagione di straordinarie soddisfazioni.

Gomez e Gasperini conoscono il motto di Zingonia: prima l'Atalanta. È così che si vince.

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