Situazione complicata

Caso Juventus, l'intercettazione di Luca Percassi con Agnelli e il mistero di quella «lettera»

L'inchiesta che coinvolge il club bianconero è pesante e le ultime indiscrezioni di stampa toccano anche l'amministratore delegato nerazzurro

Caso Juventus, l'intercettazione di Luca Percassi con Agnelli e il mistero di quella «lettera»
Pubblicato:
Aggiornato:

di Fabio Gennari

Negli ultimi dieci giorni, il mondo del calcio è stato scosso dalle dimissioni in massa dei vertici della Juventus e dall'accusa di falso in bilancio che è stata formalizzata per il caso plusvalenze e le manovre societarie sugli stipendi. La questione è molto rilevante, con la società bianconera hanno fatto e fanno affari praticamente tutti e questa mattina (2 dicembre) alcuni quotidiani, tra cui il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, hanno pubblicato ampi stralci contenuti nelle 544 pagine dell'ordinanza con cui si chiedeva la custodia cautelare.

In una di queste pagine compare anche una frase captata durante un'intercettazione tra Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, e Luca Percassi, amministratore delegato della Dea. E proprio a Luca Percassi vengono attribuite queste parole: «Io quella lettera lì non potrò mai tirarla fuori, perché dovessimo andare in giudizio viene fuori che ho fatto falso in bilancio». Una frase certamente forte, che lascia parecchi dubbi. Di che carta si parla? Cosa c'era scritto? La sua sola esistenza, ove fosse confermata, può creare problemi al club nerazzurro?

La situazione va ovviamente monitorata, i rapporti con la Juventus li hanno avuti tantissime società, ma è bene fare un distinguo importante. Sul tema delle plusvalenze e sulla valorizzazione dei giocatori ci sono già state anche delle sentenze che hanno, di fatto, stoppato sul nascere ogni contestazione. Il valore di un giocatore lo stabiliscono domanda e offerta, se queste si incontrano è difficile entrare nel merito. Diversa è la questione dei bilanci, tema molto più complesso. Le regole ci sono e sono anche molto chiare, c'è un indagine in corso che coinvolge la Juventus, mentre per il momento non risultano indagati i dirigenti di altre squadre. Quindi è doveroso attendere i prossimi passi, provando anche a inquadrare la questione sul piano sportivo.

Da questo punto di vista, il riferimento è l'articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, che riguarda le violazioni in materia gestionale ed economica. Le sanzioni, in caso di violazione, vanno dalla multa all’inibizione dei dirigenti, fino ai punti di penalizzazione. Scorrendo i commi che compongono quell'articolo si evince che solo se venisse provata la falsificazione dei documenti contabili al fine di ottenere l’iscrizione al campionato la pena massima sarebbe l’esclusione dalla competizione (ossia la Serie A) o addirittura la retrocessione. Da questo punto di vista, l'Atalanta viene da diverse stagioni di conti in ordine anche grazie alla partecipazione alla Champions League. E gli ultimi bilanci sono sempre stati chiusi in positivo.

Come detto, la situazione merita tutte le attenzioni del caso e sarà importante cercare di dipingere i contorni della vicenda con la massima precisione.

Seguici sui nostri canali