C'è chi tifa Dea pure in Corea «La Juventus mi aveva tradito»

C'è chi tifa Dea pure in Corea «La Juventus mi aveva tradito»
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Atalantino grazie ad un blog e a Calciopoli. E a una latitudine dove i colori orobici assai di rado bucano gli schermi: la Corea del Sud. «È un po' imbarazzante da raccontare, ma inizialmente tifavo per la Juve», confida Jae Chee, nerazzurro un po' per caso nella sua Busan, seconda città del Paese per dimensioni. Il tour di Bergamo Post inseguendo i luoghi della fede per la Dea più disparati oggi punta dritto verso l'Oriente, per raccontare la strana passione di questo ragazzo «Qui in Corea del Sud la televisione trasmette spesso le gare di Champions League e con il tempo ho imparato ad apprezzare i bianconeri e i migliori giocatori come Buffon e Del Piero. Ero affascinato dalle vittorie, da quello che era l’eden juventino. La mia passione, per quella squadra ma anche e soprattutto per il calcio in generale, stava crescendo giorno dopo giorno».

 

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La scelta nerazzurra. Sembra la classica storia di chi abita a quasi 10mila chilometri dall’Italia e ha una visione ristretta del nostro calcio. Poi arriva Calciopoli, siamo nel 2006. E Per Jae tutto si fa chiaro. «Con quello che è emerso, ho capito bene cosa avevo ammirato della Juventus e mi sono subito detto che non potevo continuare a tifare una squadra come quella. Con tanta passione dentro e la voglia di cambiare squadra, ho iniziato ad informarmi sul campionato italiano e presto mi sono appassionato all’Atalanta».

Scelta di cuore, passione totale. Il ragazzo coreano, dopo qualche ricerca, trova dunque la strada per Città Alta. «Sono finito a leggere di Serie A su un blog chiamato "The Offside" che oggi è nel circuito SBNation. Ho chiesto a loro di collaborare dopo aver scoperto dell'Atalanta ed esserne rimasto molto incuriosito. Appena mi hanno dato l’ok, ho iniziato a scrivere delle gesta orobiche e pian piano mi sono innamorato. Vivo molto lontano ma vi assicuro che il dolore della retrocessione e la gioia per la promozione hanno lo stesso sapore. Anche da qui». La passione di Jae è un puntino nerazzurro tra le fedi calcistiche della Corea del Sud, dove si guarda con sempre più foga al pallone europeo. «Vivo sulla costa sud-orientale del Paese, a queste latitudini si seguono soprattutto i grandi club italiani. Milan, Inter, Juve e Roma sono molto noti e pieni di tifosi, ad essere sincero però il calcio italiano viene ricordato soprattutto per i campionati Mondiali del 2002 e per quella storica vittoria della nostra nazionale proprio ai danni degli Azzurri. In generale, il calcio più seguito è quello inglese (Manchester United, Arsenal e Chelsea) oltre a quello spagnolo con Barcellona e Real Madrid».

 

Barcellona vs Siviglia - Liga

 

Amore platonico, partite solo via web. 9167: tanti sono i chilometri che separano Jae da Bergamo. Tutto ciò fa sì che il suo amore per i colori nerazzurri sia a tutti gli effetti qualcosa di platonico. Già: l’Atalanta, dal vivo, non l’ha mai vista. «Non sono mai stato a Bergamo. Quando ho iniziato ad appassionarmi all’Atalanta ero un giovanissimo studente universitario e non potevo permettermi un viaggio così lungo in Italia. Adesso sono professore in una scuola pubblica e le nostre vacanze coincidono con le soste estive e natalizie del campionato. Sto cercando di cambiare lavoro per avere più flessibilità, spero nel prossimo anno di venire a Bergamo». Senza la possibilità di vedere le gare dal vivo e con la tv che trasmette (a volte) solo le big, al ragazzo asiatico non restano che i meanderi del web per seguire le gesta di Pinilla e compagni. «È vero, mi devo affidare a internet. Non ci sono altre soluzioni, mi metto l’unica maglietta nerazzurra che ho e che custodisco gelosamente e cerco di vedere tutto. Pensate, se giro per strada con la casacca atalantina pensano tutti che sia dell’Inter. Qui in pochissimi conoscono la Dea e comunque non la tifano di certo. Preferiscono chi vince gli scudetti o gioca le coppe ogni anno».

 

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Voglia d’Europa e un grande sogno per il futuro.  Come tutti i tifosi, anche Jae Chee è orgoglioso di quello che la Dea sta facendo. «Mi piacerebbe davvero vedere la squadra qualificata alle coppe, ma per farlo serve una vittoria in Coppa Italia o arrivare in uno dei primi 5 posti. Molto difficile ma non impossibile. L’Atalanta ha una buona squadra, anzi molto buona. Il gioco è divertente e c’è un progetto serio. Se da qui ai prossimi anni il gruppo non verrà smantellato e si eviteranno cessioni pesanti allora si potrà sicuramente puntare in alto. Ne sono sicuro». Per raggiungere ciò la ricetta che propone Jae Chee è la più casereccia: niente grandi nomi esotici, ma un'Atalanta fatta in casa. Un concetto comune tanto a Bergamo quanto in Corea: «Io sono sempre per la tradizione e per portare avanti i principi fondamentali di questa società. Sogno una squadra interamente formata da ragazzi del settore giovanile e qualche grande scoperta dall’estero. Sportiello in porta, due buoni centrali con Bellini e Zappacosta esterni, Cigarini, Baselli e Grassi in mezzo e Bonaventura con Gabbiadini a supporto di Denis. La grande maggioranza di questi sono cresciuti a Zingonia. La mia è solo un’idea, ma ci pensate se un giorno si ricreasse davvero ad un’Atalanta fatta così?».

 

tifoso atalanta coreano

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