Cessione pesante

Ciao ciao Remo Freuler, pilastro atalantino mai abbastanza considerato dai grandi club

La partenza dello svizzero è un colpo pesante per lo spogliatoio e l'ambiente, la volontà del giocatore è stata determinante

Ciao ciao Remo Freuler, pilastro atalantino mai abbastanza considerato dai grandi club
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di Fabio Gennari

L'immagine migliore, per spiegare cosa è stato Remo Freuler per l'Atalanta, è vecchia di due anni. A Lisbona, durante Atalanta-Psg di Champions League, il sogno della semifinale per la Dea andò in frantumi nel recupero del secondo tempo, quando il numero 11 svizzero era in campo nonostante un problema muscolare. Uno così ti accorgi di quanto sia importante nel momento in cui non ce l'hai. La speranza è che il futuro, con altri giocatori più giovani e di valore, possa ridare certezze, ma in questo momento la botta emotiva è forte. Molto forte.

Non è questione di soldi incassati per la cessione, ma di motivazioni. Di certezze che vengono a mancare. Remo Freuler è a Nottingham da ieri pomeriggio con moglie e figlio, si è imbarcato a Orio nel pomeriggio e oggi (12 agosto) dovrebbe arrivare l'annuncio del passaggio al club inglese. Quando si è palesato l'interesse della formazione di Premier, il ragazzo ci ha pensato molto e ha deciso di accettare. Lo stipendio è importante, l'Atalanta non si è messa di traverso, il tecnico nemmeno e questo è un segnale tangibile di come nel calcio, come nella vita, tutto inizi e tutto finisca.

La realtà è che oggi la squadra nerazzurra ha perso una certezza. Il calcio è fatto anche di queste cose e non bisogna stupirsi. Ma chi vive l'Atalanta ogni giorno sa bene che Freuler è stato un pilastro della squadra, giocare senza di lui sarà diverso per la continuità di rendimento che ha sempre garantito e per il peso specifico che aveva nello spogliatoio. Servirà qualcosa in più da parte di tutti, senatori e nuovi arrivati. Il bene della squadra viene prima di tutto e le alternative non mancano. Ma dovranno essere all'altezza di cosa è stato Remo Freuler. Anzi, di chi è stato.

Ciò che lascia di stucco, pensando al calcio italiano, è che nessuno si sia mai reso conto del suo valore. Non è uno che ruba l'occhio negli highlights della domenica, per apprezzarlo bisogna vedere le partite. Dall'inizio alla fine. Lo prende il Nottingham Forest, neopromossa in Premier League dalla storia gloriosa. Non di certo una big che gioca per il titolo. Campionato affascinante, sfida importante per un ragazzo per bene, che ha messo la sua firma tra quelle dei protagonisti di un ciclo nerazzurro che resterà per sempre nella storia del calcio italiano ed europeo.

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