Classifica o crescita? Tre motivi per cui sono i punti e la posizione e determinare tutto
A Bergamo non ci sono obiettivi dichiarati, ma la voglia di migliorare sempre. Farlo dalla vetta, però, aiuta decisamente...
di Fabio Gennari
Il Milan ha pareggiato a Cremona e l'Atalanta questa sera a Lecce ha l'opportunità di agguantare il secondo posto in classifica. Una situazione che dopo 14 giornate di campionato può significare molto oppure nulla, dipende sempre dal punto di vista.
Gasperini, in fase di presentazione della sfida, ha parlato di come la crescita, nelle sue valutazioni, sia oggi più importante della classifica. Dichiarazioni sentite o tentativo di togliere pressione alla squadra? Strategia o verità? Difficile interpretare il tecnico, certamente Gasperini non è uno che parla senza cognizione di causa, ma tutto è opinabile. E ci sono almeno tre motivi per cui, nel calcio ma non solo, punti e posizione in classifica determinano tutto il resto.
Uno: se vinci e stai in alto lavori meglio. Che si tratti di far crescere i giovani o recuperare i calciatori più esperti, lavorare durante la settimana da primo in classifica o da quindicesimo non è la stessa cosa. Soprattutto se sei l'Atalanta. E non per l'ambiente o la pressione del pubblico, ma proprio per i giocatori, che si vedono realizzati nei risultati, trovano soddisfazione nella proposta di calcio che preparano con grande fatica durante la settimana. È l'indole dello sportivo: si gioca per vincere. Sempre. E quando ci riesci stai bene.
Due: l'Europa ti fa crescere. A Bergamo nessuno si sogna di chiedere, a prescindere e per partito preso, l'Atalanta in Europa. Però ogni volta che in conferenza si finisce sull'argomento relativo al "riposo" settimanale che la Dea può sfruttare rispetto alle concorrenti, è lo stesso Gasperini a dire che lui preferisce giocare in Europa perché le competizioni internazionali ti migliorano. E siccome in Europa ci arrivi principalmente grazie al posizionamento in campionato (eccezion fatta per la vittoria in Coppa Italia), è evidente che la classifica conta. Perché se arrivi in alto vai in Europa. E se vai in Europa migliori più velocemente.
Tre: se stai in alto, i giocatori forti arrivano. La bravura dei ragazzi del settore giovanile dell'Atalanta è molto importante per il gruppo orobico, ma per costruire squadre forti servono segnali forti. Sul campo, nel gioco e in classifica. Hojlund, se giochi bene ma lotti solo per la salvezza, probabilmente non viene. Soppy idem. Ederson anche. Se sei in Champions, puoi puntare a giocatori come Koopmeiners (che preferì l'Atalanta a Napoli e Roma proprio perché qui si giocava la competizione più importante). Il futuro passa da solidità economica e valore del gruppo. Tutto, con l'Europa, è più semplice da raggiungere.