Con Ederson e Pasalic in queste condizioni, anche de Roon può tirare un po' il fiato

di Fabio Gennari

Uno ha percorso a San Siro circa 13,8 km durante la sfida al Milan, l'altro è entrato quasi a freddo al posto di de Roon - messo fuori causa da un trauma cranico - e non lo ha fatto rimpiangere.

Ederson e Pasalic, a San Siro, hanno dimostrato ancora una volta di essere un valore aggiunto molto importante per la squadra di Gasperini. Il brasiliano ormai va considerato il titolare in mezzo al campo vicino a de Roon, mentre il croato ha fatto vedere in diverse occasioni di meritare le possibilità di scendere in campo che il mister, con grande continuità, gli riserva.

Dal punto di vista della corsa e dell'impegno, Ederson è una certezza granitica. Ma in mezzo a tanto volume, l'ex Salernitana ci mette anche un sacco di qualità, tanto che appena la prestazione è sotto certi (suoi) standard, te ne accorgi e capisci che se manca il suo solito apporto la squadra ne risente. Inoltre, pensando al fatto che l'anno scorso, appena arrivato, sembrava l'uomo giusto per la posizione di supporto alle punte, emerge un'altra verità: il lavoro e la conoscenza quotidiana, abbinati alla duttilità, sono una risorsa fondamentale per la Dea.

Come detto, contro il Milan un trauma cranico ha costretto de Roon ad uscire dal campo. Dimostrazione che anche il numero 15 olandese non è un robot. Quindi, ogni tanto, mezz'ora di riposo lo può aiutare. In quei momenti, Gasperini può sfruttare Pasalic, che nella partita può anche scambiare posizione con Koopmeiners, sfruttando così anche le sue incredibili doti d'inserimento offensivo. La Dea ha grandi risorse, uomini che possono giocare in più ruoli e polmoni d'acciaio.