Un passo alla volta

Corsa all’Europa: mancano punti, non valori. Adesso bisogna conquistarli, i conti si fanno alla fine

Lo stop di Verona va cancellato con un'altra vittoria dopo quella di Champions contro il Chelsea. La Dea ha tutto quello che serve per farlo

Corsa all’Europa: mancano punti, non valori. Adesso bisogna conquistarli, i conti si fanno alla fine

In questi giorni si stanno facendo tanti calcoli e paragoni, stilando una possibile “road map” da seguire. Per cosa? Per rivedere l’Atalanta in Europa anche nella prossima stagione, ovviamente.

Il punto è che ragionare di aritmetica in questo momento è un esercizio buono solo per riempire pagine e tabelle. Per l’Atalanta, invece, contano i valori del gruppo e fare più punti possibili. Quanti? Non c’è un numero, puntare al massimo è l’unica strada sensata da percorrere.

Quando sei indietro e devi recuperare, nel mirino metti sempre il punto più lontano. Per i calcoli, che in questo momento vedono comunque sempre qualcuno meglio messo di noi, ci sarà tempo.

Anche perché non è chiaro quanti posti saranno a disposizione per entrare nelle coppe: in Champions ci andranno in quattro o in cinque? Il ranking incide e al momento l’Italia è terza. Con però la possibilità di salire. Dalla Coppa Italia entrerà qualcuno in Europa League, come avvenuto l’anno scorso con il Bologna? Troppo presto per dirlo.

Una domanda, però, bisogna porsela: con 16 punti in 14 partite, è sensato parlare di Europa? La risposta è sì. Lo dicono i valori della squadra. Non fai 13 punti in sei partite di Champions se non ne hai. Quindi giusto pensare che con 24 gare ancora da giocare (e 72 punti sul tavolo) la formazione di Palladino possa e debba guardare in alto. Tanto i conti, come sempre, si fanno alla fine. E non è ancora tempo di pensarci.