Spunti per il mercato invernale Dove nulla si muove, dicono

Spunti per il mercato invernale Dove nulla si muove, dicono
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Non è ancora arrivato dicembre, ma in casa Atalanta si torna già a parlare di mercato. Alle spalle la brutta prestazione offerta contro il Torino, che forse qualche necessità d'organico ha fatto emergere, e le parole del direttore tecnico dell’Atalanta Giovanni Sartori negli studi di Bergamo Tv. Non solo le voci su Sportiello e Gomez ma anche i nuovi possibili arrivi, la posizione di Cigarini, Denis e Carmona, e i giovani in prestito.

 

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Cosa ha detto Sartori in tv. Quello che però il direttore tecnico nerazzurro ha detto alla televisione locale è stato chiaro. Chi si aspettava dichiarazioni ad effetto, qualche nome su cui ragionare o indicazioni concrete per il prossimo mercato di riparazione è rimasto deluso. Ma, soprattutto, non ha ancora capito come lavora l’uomo mercato ex Chievo. Sartori non spende mai sui giornali un nome che interessa veramente, con la giusta abilità di chi riesce a rimanere sempre abbottonato anche quando una domanda smascheri un obiettivo reale, o riguardi gli uomini già in rosa che possono partire. «Pensare che Cigarini sia in partenza è sbagliatissimo», così come che «Denis è una risorsa» e ancora «Gomez piace al Milan che però non ci ha chiesto nulla come non sono arrivate richieste dall’Udinese per Carmona». Le dichiarazioni sono tutte per gli uomini più discussi del momento, solo smentite e nessuna sentenza. Su tutta la linea. «Vediamo come arriviamo all’Epifania, parlare ora di mercato non è corretto verso la squadra che ha fatto bene. Abbiamo 18 punti e qualcuno ne manca, siamo a +7 rispetto all’anno scorso. Fossi nei tifosi, sarei contento». Chiaro, no?

 

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Come si stanno muovendo gli uomini mercato. Ma a un'osservazione più approfondita del pensiero di Sartori i tifosi nerazzurri possono stare tranquilli. Le parole, con certi operatori di mercato che masticano calcio 25 ore al giorno, sono superflue e spesso pericolose. Da qui a fine gennaio, ogni intervista (quando sarà concessa) non dirà nulla di nulla sui reali obiettivi della Dea. Nemmeno una cosa che, tuttavia, rimane certa: l’Atalanta ha più di un’idea per il mercato di gennaio e non potrebbe esserci condizione migliore per operare. Senza la pressione di una classifica complicata, con la serenità del bel gioco e di una piazza tutto sommato soddisfatta, Sartori e la sua squadra sono in costante e silenzioso movimento. Il direttore tecnico nerazzurro vede personalmente dalle 2 alle 3 partite alla settimana. I 12 uomini che si occupano di scouting, con Gabriele Zamagna e Beppe Corti in testa, sono sguinzagliati in giro per l’Europa senza soluzione di continuità e vedono decine di gare, centinaia di giocatori. Il piano d’attacco, ormai, è quello conosciuto. Si vedono partite, si individuano obiettivi, gli elementi più interessanti vengono visti da 3-4 operatori diversi in situazioni tecnico-tattiche diverse e pian piano si costruisce un profilo per arrivare ad una decisione finale. Non avremo mai i nomi in anticipo, potremmo solo tirare ad indovinare. La verità è che operazioni alla de Roon, in ogni sessione di mercato, sono dietro l’angolo. Economicamente e tecnicamente, è questa la strada migliore per fare affari.

 

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Cosa serve all’Atalanta. Qualcosa di vero, tuttavia, Sartori lo ha dichiarato anche recentemente. «Questa squadra ha un ottimo gruppo, ci sono tante alternative». I risultati sono lì da vedere, le soluzioni a disposizione di Reja non mancano: bisogna mettersi in testa che l’Atalanta a gennaio comprerà solo e soltanto se avrà la possibilità di migliorare la sua rosa. Dunque, non 3-4 innesti di medio basso livello ma al massimo 1-2 di prospettiva e di grande valore. Provando a fare un identikit, si può immaginare che non si riceveranno giocatori in prestito, perché l’Atalanta non ha bisogni tali da poter “regalare” ad una big 6 mesi di crescita di una sua seconda scelta. In rosa, oggi, solo Paletta è in questa condizione ma parliamo di un ruolo delicato dove era necessario intervenire. Quanto alle zone dove intervenire, non c’è bisogno di sottolineare le difficoltà in attacco (a meno di sorprese con Monachello, un uomo arriverà), e pure a centrocampo, dove qualche big soffre parecchio. L’Atalanta cerca giocatori in grado di dare un contributo importante anche in prospettiva: meglio quindi uno sconosciuto rispetto a Jose Mauri del Milan, giocatore che arriverebbe solo in prestito per pochi mesi. Stesso discorso per Niang o per tutti gli altri poco impiegati delle big. Da questo punto di vista, l’operazione Pinilla dell’anno scorso è lampante: l’Atalanta aveva un enorme bisogno di un centravanti al posto di Denis e in pochissimi giorni (volando di persona a Parigi per la firma mentre Pinilla era in vacanza) si è chiuso tutto. Se serve, Sartori si muove così. Altrimenti, spazio alla grande osservazione e alla stretta finale su chi merita davvero.

 

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I giovani in giro per l’Italia. La formazione nerazzurra, oltre ai 23 uomini in rosa, ha anche giovani di grande prospettiva sia in casa che in giro per l’Italia. A breve tornerà completamente disponibile Emanuele Suagher (difensore), nello stesso ruolo c’è Kresic della Primavera ma soprattutto Caldara (Cesena) che proprio nell’ultimo turno ha segnato una bella rete contro il Vicenza. In mezzo al campo i vari Kessie, Molina, Valzania e Gagliardini, in attacco Tulissi, Ardemagni, De Luca, Boakye e Gatto più tanti altri nomi magari meno conosciuti che si stanno comunque facendo valere. È normale, non potranno tornare tutti alla base nella prossima stagione. Ma prima di pensare a nuovi innesti (a meno di veri e propri fenomeni scovati in qualche angolo d’Europa) verranno valutati tutti i giovani che stanno provando a guadagnarsi un futuro con l’Atalanta.

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