Attesa per il fiammingo

De Ketelaere è forte ma ha bisogno di ritrovarsi: evitiamo ogni paragone

Il nuovo trequartista della Dea deve tornare a essere se stesso, ovvero un talento di grandissimo livello. Assimilarlo a Ilicic può esser nocivo

De Ketelaere è forte ma ha bisogno di ritrovarsi: evitiamo ogni paragone
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di Fabio Gennari

Quando l'affare sarà ufficiale e il ragazzo inizierà a lavorare con Gasperini, ciò che bisogna mettersi bene in testa è che Charles De Ketelaere è un giocatore di grande talento che ha bisogno di ritrovarsi. E i paragoni, per quanto si possa sperare che un giorno diventino efficaci, non devono accompagnare i discorsi su cosa potrebbe fare con l'Atalanta il 2001 belga: parlerà il campo. Ipotesi su quanto l'ormai ex milanista possa assomigliare a Josip Ilicic sono quanto di peggio si possa fare per la sua crescita.

Al Milan, per tutta la scorsa estate, si è pensato che De Ketelaere fosse o quantomeno potesse essere il nuovo Kakà. Purtroppo il ragazzo non è riuscito a essere nemmeno se stesso e questa è la prima chiave da trovare: a 2-3 milioni di prestito oneroso, il rischio vale certamente la pena di correrlo perché se in Italia il belga tornasse a far vedere quello che ha già messo in mostra nella "comfort zone" del suo campionato natio allora saremmo di fronte a un giocatore che potrebbe diventare un paragone per altri, non essere paragonato a qualcuno.

In questo momento è l'attesa ad accompagnare l'operazione. Atalanta e Milan sono d'accordo e si attende l'ultimo sì del ragazzo. Quando arriverà, l'Atalanta potrà accoglierlo e Bergamo avrà un nuovo giocatore cui battere le mani.

Charles De Ketelaere è un talento, ma deve ancora dimostrare di essere un giocatore determinante in Italia. Il salto Bruges-Milano è stato troppo grande, Piazza del Duomo ha fatto perdere riferimenti a un giovane che in Piazza Vecchia si spera possa ritrovare quel fascino che Piazza Burg, cuore di Bruges, gli ha regalato fin da piccolo.

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