L'editoriale di Xavier Jacobelli

De Ketelaere, il Gigante della Dea

De Ketelaere, il Gigante della Dea
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di Xavier Jacobelli

L’Atalanta è un rullo compressore e De Ketelaere è il Gigante che la illumina con classe pari al talento. Cancellate le delusioni dell’esperienza milanista, il ventiduenne nazionale belga è tornato sui livelli di rendimento che nel Bruges l'avevano consacrato all’attenzione internazionale, inducendo il club rossonero a puntare su di lui, tanto da pagare 35 milioni di euro per il suo cartellino. Maldini e Massara avevano visto lungo, ma, ora, a beneficiarne è la Dea che l’estate scorsa l’ha portato a Bergamo grazie a un prestito oneroso di 3 milioni, assicurandosi il diritto di riscatto a 23 milioni. Un altro capolavoro dei Percassi sul mercato e di Gasperini sul campo.

Se sotto l'aspetto squisitamente dei ricavi, Hojlund, 21 anni oggi, è stato il più grande affare societario (pagato 17 milioni allo Sturm Graz nel 2022, è stato rivenduto al Manchester United nel 2023 per 80 milioni, bonus compresi), De Ketelaere promette di esserlo anche sul piano tecnico. La seconda doppietta stagionale in maglia nerazzurra (dopo la prima rifilata al Sassuolo in Coppa Italia), il primo rigore della carriera trasformato con assoluta freddezza spiazzando Provedel, i 9 gol e 7 assist firmati sinora (l’anno scorso nel Milan, 40 presenze e nessuna rete), una prestazione magistrale che ha fatto spellare le mani al pubblico di casa: così CDK ha suggellato la nona vittoria di Gasperini nelle ultime 11 partite delle tre competizioni in cui è in lizza, alle quali aggiungere un pareggio e la sola sconfitta di Bologna, 28 i gol segnati, 7 i subiti.

Battendo la Lazio grazie a un ritmo subito infernale (il primo tempo è stato il migliore dei bergamaschi dall’inizio della stagione, per qualità e quantità di gioco) e a una manovra tanto fluida quanto aggressivo è stato il pressing, la Dea ha inanellato il sesto successo casalingo consecutivo (il settimo, comprendendo il 3-1 al Sassuolo in Coppa Italia), il dodicesimo in quindici gare interne. De Ketelaere è arrivato a 9 gol e 7 assist, la difesa non è mai stata così poco perforata da 21 anni a questa parte e tutto questo, senza Koopmeiners e Lookman che assieme a Osimneh ha trascinato la Nigeria nelle semifinali di Coppa d’Africa e sarà ancora indisponibile per almeno altri otto giorni.

Quarta e sola, con una partita da recuperare, l’Atalanta ha rintuzzato le vittorie di Bologna e Napoli, portando a +5 il vantaggio su una Lazio molto deludente, sia sul piano del gioco sia delle motivazioni, protagonista di una delle peggiori prove stagionali, assillata dal mal di gol (ne ha segnato uno, su rigore, nelle ultime tre partite e 5 nelle prime sei gare del 2024 ed era dalla stagione 2009-2010 che nelle prime ventidue gare di campionato non era così poco prolifica). Magra consolazione, il ritorno al gol di Immobile che non segnava da 68 giorni (28 novembre scorso, doppietta in Champions League contro il Celtic) e in campionato, addirittura da 97 giorni (30 ottobre, rigore vincente contro la Fiorentina).

La bagarre per qualificarsi alla prossima Champions League durerà sino all’ultima giornata: l’Atalanta dimostra di volersela giocare sino alla fine, la Lazio o cambia registro o si perde. Tertium non datur.

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