De Roon e Freuler, i due pilastri: insieme fanno 399 partite con la maglia nerazzurra
Spesso di loro ci si accorge guardando la partita solo dallo stadio, non sono giocatori da copertina, eppure nella Dea sono fondamentali
di Fabio Gennari
«Quando ci sono in campo loro, io sono tranquillo». Con queste parole dette alla vigilia di Cagliari-Atalanta, il tecnico Gian Piero Gasperini ha dichiarato apertamente quanto sia alta la sua considerazione di Marten de Roon e Remo Freuler. Non che ci fossero dubbi, chi segue ogni giorno l'Atalanta conosce bene le dinamiche del gruppo e le "certezze" su cui si può contare, ma è innegabile che guardare i numeri con questa prospettiva rende tutto ancor più significative.
Marten de Roon ha collezionato domenica, alla Sardegna Arena, il gettone numero 200 con l'Atalanta. Nonostante sia andato via per un anno (al Middlesbrough, in Inghilterra) proprio quando Gasperini stava sbarcando nel mondo nerazzurra, i numeri dicono che il tempo trascorso all'ombra di Città Alta lo ha vissuto sempre da protagonista. Farlo con due allenatori diversi e avendo comunque la stessa continuità è un ulteriore grande merito. Il pubblico lo ama per quello che ha sempre dimostrato in campo, quel saluto a fine gara di ogni settore dello stadio (indipendentemente dal risultato) è un gesto che abbiamo imparato ad apprezzare. Fatto da un ragazzo davvero per bene.
Remo Freuler è fermo un gradino sotto, 199 presenze contro 200 del compagno di battaglia. Però lo svizzero, che all'inizio non sembrava nemmeno titolarissimo con Gasperini, a oggi è il più presente di tutti in Serie A sotto la guida del mister di Grugliasco: 152 presenze contro le 151 di Gomez, uno che era il faro del gioco nel progetto tecnico gasperiniano. Considerando che l'anno scorso, per un bel pezzo di stagione, Pasalic sembrava averlo superato nelle gerarchie, è un merito ancora più grande ritrovarsi da leader silenzioso ad aver numeri del genere.
I due centrocampisti dell'Atalanta non strappano applausi per gol in rovesciata o giocate da fuoriclasse. No, loro corrono. Ovunque, sempre in aiuto ai compagni. Sono i primi costruttori di gioco, hanno una tecnica molto buona (non a caso sono titolari di Olanda e Svizzera) e in ogni azione importante, sia essa offensiva o difensiva, almeno un passaggio da loro viene fatto. E, solitamente, è sempre un dettaglio importante.