L'editoriale di Xavier Jacobelli

Dea, 38 punti sono record. Ma la squadra è stanca e la sosta è provvidenziale

Dea, 38 punti sono record. Ma la squadra è stanca e la sosta è provvidenziale
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di Xavier Jacobelli

Trentotto punti in diciannove giornate sono il nuovo record assoluto dell’Atalanta che a Marassi è andata a sbattere contro il muro del Genoa, ma ha rialzato la testa, dopo il poker subito in casa dalla Roma. Certo, il Natale sarebbe stato ancora più brillante se la Dea avesse vinto, ma bisogna anche fare i conti con gli avversari, tosti e compatti.

Shevchenko, al secondo punto della sua gestione, può essere molto soddisfatto della prova rossoblù quanto a determinazione, sacrificio, spirito di squadra. L’Atalanta chiude un anno eccezionale con la lingua penzoloni, com'è normale che sia dopo avere giocato sette partite in tre settimane fra campionato e Champions e avere infilato in campionato una serie di dieci partite utili consecutive su undici, incassando una sola sconfitta. La sosta di fine anno è decisamente provvidenziale per ricaricare le pile e ripartire pancia a terra.

Nel suo primo anno bergamasco, Gasperini aveva girato a 35 punti; nel secondo a 27; nel terzo a 28; nel quarto a 35, nel quinto a 36, ora a 38. Il fatto che la formazione con il secondo attacco del campionato e capace nell'anno solare di segnare 100 gol sia stata costretta a fare così pochi tiri in porta, depone a merito assoluto del Genoa. Shevchenko ha imbrigliato la Dea ostruendone le linee di passaggio verso l’area rossoblù, tant'è vero che l’Atalanta si è resa pericolosa solo in due occasioni ed entrambe su colpo di testa (prima Demiral, poi Piccoli). Nella ripresa, in mezzo all’area del Grifone si è sentita l’assenza di Zapata, uscito all'intervallo per infortunio. Tant’è.

Gasp ha preso il pareggio con filosofia e ha fatto bene, così come ha fatto bene a concedere un turno di riposo a Musso che è e rimane un grande portiere, nello stesso modo in cui Sportello è un professionista esemplare tale da onorare sempre la maglia ogniqualvolta viene chiamato in causa. In gennaio, sul mercato, la società farà un regalo in attacco. Gasp non ha scritto lettere di Natale a Percassi perché sa che non ce n’è bisogno. Nell’attesa, onore a questa Atalanta che ha vissuto un 2021 eccezionale: terza nell'ultimo campionato per la terza volta consecutiva e per la terza volta consecutiva in Champions League; oggi è quarta e si prepara a vivere un altro anno da iscrivere nella storia di una società modello che si riflette nella sua grande squadra.

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