La malattia della Dea? Una pareggite storica

La malattia della Dea?  Una pareggite storica
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Troppi pareggi e nessuna vittoria con una big. L’Atalanta nelle prime 18 giornate di campionato ha ottenuto 17 punti, frutto di ben otto pareggi e tre vittorie oltre a sette sconfitte. Manca all’appello solo la sfida contro il Milan in trasferta ed è incredibile sottolineare come finora non sia mai arrivato il bottino pieno con una delle cosiddette 7 sorelle: Juventus, Roma, Napoli, Inter, Lazio, Fiorentina hanno visto la Dea conquistare solo un punto (quello contro i partenopei con Sportiello che ha parato il rigore di Higuain in pieno recupero) e ben cinque sconfitte.

Domenica prossima si va a Milano in casa di una formazione convalescente che non attraversa un grande momento. Le premesse, purtroppo per i nerazzurri, non sono delle migliori, però ogni partita va giocata. E chissà che proprio sul filo di lana non arrivi la gioia più grande di una bella impresa a San Siro. Dal Meazza, negli ultimi anni, sono arrivate belle soddisfazioni, vincere significherebbe chiudere il girone di andata a quota 20. Ma, statisticamente, l’Atalanta come si è comportata negli ultimi anni in serie A?

Pareggite quasi storica. Degli ultimi 10 campionati disputati prima di quello in corso, l’Atalanta ne ha giocati 8 in serie A. A questo punto della stagione, dopo 18 giornate, solo una volta è successo di ritrovarsi con 8 pareggi ma era una stagione particolare: 2011/2012, la squadra partiva da -6 ed era in piena bufera scommesse. Dopo una buona partenza ci furono alcune gare di assestamento che permisero di tirarsi fuori dalle sabbie mobili senza perder contatto con le dirette avversarie.

Ciò che più conta, però, è che insieme agli 8 pareggi vennero centrate anche ben 5 vittorie per un bottino di punti che si assestava a quota 23. Curiosamente, anche in quella stagione non ci fu nessuna vittoria contro una big nel girone di andata, l’ultima gara si disputò in casa con la Juventus ma lo 0-2 non venne mai messo in discussione.

Andando a ritroso si trovano i 7 pareggi delle stagioni 2004/2005 (Mandorlini in panchina) e 2007/2008 (primo anno di Del Neri) ma, nonostante la piega diversa che presero le due annate, almeno una bella vittoria a questo punto dell’anno era già in archivio. L’Atalanta di Mandorlini batté la Fiorentina a Bergamo grazie ad una rete di Budan, quella di Del Neri fu addirittura straripante nel girone di andata con tre successi da applausi: il 2-1 alla Lazio, il 2-1 al Milan e l’incredibile 5-1 al Napoli regalarono grandissime emozioni a tutti i tifosi bergamaschi.

Il primo Colantuono di serie A (2006/2007) agguantò 6 pareggi, nella stagione di Antonio Conte subentrato a Gregucci (2009/2010) i segni “X” furono 5, mentre nelle altre tre annate vissute in serie A dal 2004/2005 al 2013/2014, prima Del Neri e due volte Colantuono, limitarono a 3 le gare con divisione della posta. In tutte queste occasioni, annata 2009/2010 a parte, ci furono sempre belle imprese da raccontare ed anche l’attuale mister nel 2012/2013 regalò 3 imprese in 18 giornate grazie ai successi contro il Milan (0-1 firmato Cigarini), Napoli (1-0) e Inter (3-2).

Poche vittorie, tanti rischi. La bilancia della classifica pende dalla parte della preoccupazione quando non arrivano successi, è normale. I pareggi fanno legna, certamente è clamoroso rilevare come l’Atalanta di oggi sia già a quota quattro risultati di 0-0 (Verona, Torino, Sassuolo ed Empoli) dopo che l’anno scorso mai aveva chiuso il campionato con un simile risultato e la mancanza di almeno due successi contro dirette concorrenti (oltre alle squadre già citate, da segnalare Palermo e Chievo che sono state ospiti a Bergamo) lascia una classifica decisamente da bollino rosso con un vantaggio risicato sul Cagliari.

L’Atalanta di questa stagione ha battuto solo i sardi, il Cesena e il Parma, ovvero le tre squadre che la seguono in classifica. Il calendario nelle prossime sei giornate metterà la Dea di fronte a Milan, Verona, Cagliari, Fiorentina, Inter e Juventus con gli isolani e i nerazzurri di Mancini unici ospiti al Comunale. Dunque 4 trasferte su 6 partite, più l’impegno di Coppa Italia in programma a Firenze mercoledì 21 gennaio. Subito c’è l’ultima occasione per chiudere con una vittoria di prestigio, nel prossimo futuro sono in programma sfide con pari grado (Verona e Cagliari) e altre più complicate a Firenze e Torino intramezzate dalla gara contro l’Inter di Mancini.

L’unica via per evitare inutili ansie è cercare di muovere sempre la classifica. Quota 40 si avvicina facendo punti, qualche vittoria in più è necessaria per non soffrire troppo, ma qui conta troppo il risultato finale. E quindi meglio usare il buon senso e il pragmatismo della casalinga: un punto oggi, un punto domani bisogna arrivare a fine mese. Pardon, a fine campionato.

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