Emozioni fino alla fine

Dea fuori dalle prime otto, ma la prima Champions con la nuova formula è da applausi

Il massimo torneo continentale per club, con questa modalità inedita, merita una promozione a pieni voti per le tante sorprese

Dea fuori dalle prime otto, ma la prima Champions con la nuova formula è da applausi
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di Fabio Gennari

Sono 15 i punti raccolti dall'Atalanta in otto partite di Champions. Una media importante, lo stesso bottino (classifica alla mano) che sono riuscite a raggranellare squadre come Borussia Dortmund, Real Madrid, Bayern Monaco e Milan. Tutte finite dietro alla Dea per differenza reti, con i bergamaschi capaci di chiudere a +15 dopo aver affrontato Arsenal, Real Madrid e Barcellona. A conferma che questa competizione non va calcolata solo sulle big, ma su tutte le compagini da affrontare.

La valutazione del cammino nerazzurro è importante per quanto fatto in zona gol, ma anche per quello che, soprattutto lontano da Bergamo, i ragazzi di Gasperini hanno saputo dimostrare.

Con tre vittorie e un pareggio fuori casa, il bottino è arrivato a 10 punti (su 12), con la squadra che ha chiuso da imbattuta in trasferta e con una sola sconfitta all'attivo, subita a Bergamo contro il Real Madrid. L'obiettivo a inizio avventura era scavallare quota 10 punti, alla fine per entrare nelle 24 ne sono serviti 11 (con la Dinamo Zagabria fuori per differenza reti) e quindi l'Atalanta ha fatto un bel pezzo in più di quello che poi è servito.

Complessivamente, la formula della nuova Champions League, con questa sorta di mini-campionato a 36 squadre (e otto partite da giocare) è promossa. Fino alla fine si sono viste sfide interessanti e con qualcosa in palio, ieri sera (29 gennaio), su 18 partite in programma, sono state solo due quelle che non contavano nulla per il piazzamento finale. Parliamo dell'88,8 per cento di sfide cariche di interesse: un successo. Basti pensare che una corazzata come il Manchester City ha conquistato la qualificazione a 45 minuti dal baratro, ribaltando per 3-1 il Brugge.

Commenti
Francesco Giuseppe

Mah. A me sembra un gran casino. con spreco di energie e di tempo delle varie squadre.

Marzio

E' quello che vuole la Generazione Z: un gol ogni minuto.

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