L'editoriale di Xavier Jacobelli

Dea narcisa e sciupona, ma terza con la Juve: la Champions League si avvicina

Dea narcisa e sciupona, ma terza con la Juve: la Champions League si avvicina
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di Xavier Jacobelli

Da seconda che era, sino all’espulsione di Gosens, alla fine della partita con la Roma l’Atalanta si è ritrovata terza, a pari merito con la Juve, a un solo punto dal Milan secondo. Quindi va bene, va bene anche così, ma stasera la Dea, questa Dea comunque splendida, ha peccato di narcisismo e le è andata ancora bene.

All’Olimpico la squadra di Gasp ha sprecato una grande occasione, anzi otto, a dire la verità, poiché tante sono state le palle-gol dai nerazzurri dilapidate prima di rimanere in dieci contro undici, dal minuto 69. A quel punto, sono scattate le due regole non scritte del calcio che suonano sempre beffarde: gol sbagliato, gol subìto; magari dell’ex, Cristante docet. Gollini, partito in ritardo sul tiro del romanista, si è riscattato con le due grandi parate nel finale. Malinovskyi è baciato dalla grazia: 3 gol e 5 assist nelle ultime 5 partite, come a dire che Ruslan può essere l’uomo decisivo nel rush finale.

Il gioco imposto alla Roma per tre quarti dell’incontro è stato spettacolare, a tratti impressionante ed è questo il fattore che induce a confidare nell’impresa di centrare la terza qualificazione consecutiva alla Champions. Gasperini ha l’occhio lungo: non si stanca di ripetere che l’Atlanta deve fare la corsa su se stessa, che i conti si faranno il 23 maggio, che bisogna giocare ogni partita evitando di pensare alla prossima Parole giuste.Tenendo conto che, in caso di arrivo a pari merito con la Juve, i nerazzurri sono in vantaggio negli scontri diretti: a questo proposito, la partita dell’ultima giornata con il Milan potrebbe risultare decisiva.

Rammentando come lunedì 26 aprile si giocherà Lazio-Milan, di ritorno da Roma il bicchiere dell’Atalanta è mezzo pieno. La Dea sta dimostrando di meritare il ritorno in Champions perché si sta guadagnando questo diritto sul campo, come ha sempre fatto. Alla faccia della Superlega, il club dei ricconi o presunti tali, fortunatamente nato morto. Ha detto Ceferin: il calcio ha bisogno di squadre come l’Atalanta. È bello sapere che lo pensi anche il presidente dell’Uefa.

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