L'editoriale di Xavier Jacobelli

Dea, perché questo punto può valere la Champions

Dea, perché questo punto può valere la Champions
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di Xavier Jacobelli

Soltanto una grande squadra come l’Atalanta di Gasperini poteva pareggiare una partita giocata in dieci contro undici per 53 minuti, dopo aver rischiato di perderla e, per sovrammercato, gettando alle ortiche l’opportunità di vincerla, sprecando il rigore con Muriel. E tuttavia, alla fine, potrà valere addirittura la qualificazione alla Champions League il punto di Reggio Emilia che ha difeso il secondo posto considerato che la Juve ha vinto a Udine, ma domenica, a Torino, ci sarà lo scontro diretto con il Milan, mentre il Napoli ha pareggiato con il Cagliari.

Sia chiaro: a quattro giornate dalla fine, di aritmetico c’è l’ultrameritato scudetto interista; il resto è ancora tutto in gioco. Eppure, date un’occhiata al calendario della Dea e delle rivali in corsa per il massimo torneo continentale e capite perché, dopo la partita di oggi, si possa essere pragmaticamente ottimisti sulle chances dei nerazzurri. I quali, al Mapei Stadium sono stati anche più forti dell’arbitraggio di Pairetto, che definire insufficiente è un eufemismo.

Bene ha fatto Gasp a evitare sortite polemiche in tal senso: in questo momento conta solo pensare al Parma (6 maggio); poi al Benevento (12 maggio) e al Genoa (15 maggio), prima della finale di Coppa Italia contro la Juve (19 maggio) e dell’ultimo atto con il Milan. Ciò che conta, è l'ottimo stato di salute dell’Atalanta alla quale servono due vittorie e due pareggi per guadagnare l’aritmetica certezza di un nuovo, storico traguardo.

Al di là degli errori di Gollini e di Muriel, rimane l’impressione che la squadra goda di una brillante condizione atletica, come dimostra la strepitosa prova di Zapata, rimasto in campo per un’ora durante la quale ha corso e si è battuto per due; di Freuler e De Roon, per non dire di Malinovskyi e Gosens. Nervi saldi, fiducia in se stessi e consapevolezza che l’esaltante obiettivo sia più che mai a portata di mano. L’Atalanta ha dimostrato di meritarlo ampiamente.

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