Dea, un bilancio da applausi 147 milioni di euro di fatturato

Dea, un bilancio da applausi 147 milioni di euro di fatturato
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Un bilancio 2017 incredibile, con 147 milioni di euro di fatturato e l’utile a quota 27 milioni di euro, con lo stadio di proprietà e progetti a medio termine da far strabuzzare gli occhi. La favola Atalanta non è qualcosa di stupefacente solo a livello sportivo, visto che mentre la squadra di Gasperini insegue la seconda qualificazione consecutiva all’Europa, nel frattempo la società migliora a vista d’occhio sotto tutti i punti di vista. Considerando il bacino d’utenza, parliamo pur sempre di una “provinciale”, anche se è la migliore d’Italia per partecipazioni alla Serie A tra le squadre di città non capoluogo di Regione. Il progetto nerazzurro è un modello da seguire che si fonda su basi solide e radicate nel tempo.

 

 

Fatturato record. Il balzo in avanti del fatturato è incredibile, arrivare a sfiorare i 150 milioni di euro significa aver migliorato la gestione sotto tutti i punti di vista e, in attesa di conoscere i dettagli, è chiaro che le due voci di introito maggiori siano sempre quelle legate ai diritti televisivi e al “player-trading”. In particolare, le operazioni di mercato che contribuiscono all’utile sono quelle che hanno portato Mattia Caldara alla Juventus (25 milioni circa) e Andrea Conti al Milan (28 milioni compreso il cartellino del giovane Matteo Pessina), ma ci sono altre cessioni che sono state programmate e strutturare con introiti spalmati sui bilanci futuri. Roberto Gagliardini all’Inter e Frank Kessiè al Milan sono infatti operazioni che frutteranno circa altri 50-55 milioni di euro in futuro e, con questo approccio, l’Atalanta riesce a garantirsi una continuità di gettito in entrata fondamentale per programmare gli interventi allo stadio, al centro Bortolotti di Zingonia e tutte le operazioni a livello sportivo che serviranno per migliorare il settore giovanile e la rosa della prima squadra. Tra le voci di entrata più interessanti, vanno poi segnalati anche i proventi dai diritti televisivi europei, gli incassi al botteghino per le gare giocate a Reggio Emilia, gli introiti derivanti dalla partecipazione all’Europa League e l’incremento del fatturato in ambito marketing: gli "sky box" dello stadio, che sono dieci in tutto, sono stati ceduti a inizio anno per l’intera stagione a circa settantamila euro ciascuno. L'anno scorso, poi, sono state fatte diverse operazioni di mercato in entrata e in uscita, l’approccio è principalmente legato a un grande lavoro di scouting e anche se per la prossima stagione ci si attende qualche arrivo di grande livello il segreto è quello di anticipare i tempi. Cristante è stato preso in prestito con diritto di riscatto fissato a 4,2 milioni di euro e oggi vale oltre 30 milioni, come lui anche altri gioielli (cresciuti nel vivaio e non) valgono oggi molto di più e il merito è principalmente del grande lavoro di Gasperini.

 

 

Le strutture alla base del futuro. Una voce importante in tema di investimenti è quella relativa alle strutture. Il Centro Bortolotti di Zingonia è un fiore all’occhiello, in questi mesi sono iniziati ulteriori lavori di ampliamento per circa dieci milioni di euro e quando saranno terminate la palazzina del settore giovanile con spogliatoi e palestra resteranno solo da ultimare altri due campi esterni. Poi, il “Mondo Atalanta” avrà una casa sempre più funzionale sia per la prima squadra che per il settore giovanile. Il 2017 è stato anche un anno storico dal punto di vista dello stadio: la società ha acquistato l’impianto dal Comune e i circa nove milioni di euro che sono serviti per vincere l’asta di evidenza pubblica lo scorso 10 maggio sono già stati inseriti nel bilancio 2017. Il progetto di ristrutturazione prevede una serie di interventi a partire da maggio 2019, i posti a sedere saranno circa 25 mila (tutti al coperto) per una spesa stimata di circa trenta, trentacinque milioni di euro. Con i bilanci a posto e gli incassi garantiti, il futuro della Dea non può che essere roseo.

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