Dietro Toloi fa davvero bene Ma davanti Denis è un'ombra

Si salvano Toloi e pochissimo altro. Con Denis e Kurtic assolutamente insufficienti, e mister Reja che questa volta decide di non intervenire per quasi 83 minuti, mentre la Dea aveva bisogno di un cambio tattico già dopo la prima mezz’ora. Gara da dimenticare al Comunale quella tra nerazzurri e Genoa: il difensore brasiliano è il migliore tra i padroni di casa, ma troppi uomini steccano e davanti si confermano tutte le difficoltà del Tanque.
Sportiello 6: primo tempo di assoluta serenità, l’unico brivido arriva sulla traversa di Rincon, quando però lui non può nemmeno intervenire. Sul gol di Dzemaili non può fare nulla, stesso discorso sulla deviazione sotto misura di Pavoletti. Giornata storta.
Bellini 5: si trova spesso a dover spingere ma non è nelle sue caratteristiche, il Genoa gioca con una punta a mezza eppure Reja lo schiera esterno bloccato. Scelta difficile da capire. (82’ Monachello 6: due conclusioni in sei minuti, perché gioca Denis e non lui?)
Toloi 6,5: il migliore in campo della Dea. Grande inizio di gara, esce un paio di volte palla al piede e con la testa alta e per tutta la prima frazione di gioco è il migliore della difesa. Inizia la ripresa con una grande chiusura su Pavoletti (55’), regge fino alla fine.
Paletta 6: torna dal primo minuto e si conferma elemento imprescindibile per il pacchetto arretrato, nel finale si disunisce un po’, ma nel complesso non demerita.
Brivio 5: timido e poco propositivo per tutto il primo tempo, al 75’ salva miracolosamente su Capel, ma poco dopo non riesce a contrastare Dzemaili, che sigla l'1-0. Non fa danni clamorosi, ma in queste partite serve ben altro per fare la differenza.
Cigarini 6: conferma il suo buonissimo periodo anche nel ruolo di regista, canta e porta la croce ma quando hai solo mezza soluzione di passaggio perché davanti c’è il nulla, diventa tutto più difficile.
Grassi 5,5: al 6’ sfiora il gol con un grande stacco su cross di Cigarini, garantisce un sacco di quantità ma purtroppo pecca in qualità quando c’è da fare la differenza. (70’ Migliaccio 6: entra e ci mette grinta, cerca pure di andare a concludere ma non ci riesce. Buono il suo ingresso)
Kurtic 4: inizio di gara assolutamente anonimo, per tutto il primo tempo vivacchia in mezzo al campo senza mai cambiare marcia. Si nasconde anche nella ripresa: la peggior partita da quando è a Bergamo. (83’ Estigarribia sv)
D’Alessandro 5: passo indietro. Si impegna molto ma ha bisogno di spazio e di qualcuno a centro area che possa ricevere i suoi cross. E pensare che già al 5' aveva affascinato tutti saltando due uomini in scioltezza. Non lesina mai corsa e impegno, ma col passare dei minuti si perde.
Denis 4: irriconoscibile. Macchinoso e lento, si contraddistingue solo in appoggi: come al 15’, quando semina il panico in area ma il suo cross per Gomez viene ribattuto da Rigoni. Ma è un episodio. Questa squadra ha bisogno di un riferimento avanzato che difenda palla, appoggi per i compagni e segni. Magari, che ne prenda anche qualcuna di testa. Come Pavoletti.
Gomez 5,5: cerca sempre la giocata, si muove moltissimo ma fatica contro il muro umano del Genoa. Ad un certo punto predica nel deserto, gara negativa ma è quello con meno colpe.
All. Reja 4,5: giornata nerissima. Sceglie Bellini (terzino bloccato) ma il Genoa non ha attaccanti in quella zona di campo, ci mette 82’ minuti ad inserire Monachello cambiando il 4-3-3 che con Denis e Kurtic proprio non funziona. Giornataccia anche per lui, l’Atalanta si è smarrita e non può essere solo colpa del mercato.
Genoa: Perin 6, Munoz 6, Izzo 6, Burdisso 6, Rincon 6, Laxalt 8, Rigoni 6 (68’ Dzemaili 6,5), Tachtsidis 6, Ansaldi 6,5, Suso 5,5 (46’ Capel 7), Pavoletti 8. All. Gasperini 7,5.