Dopo Atene, conferme anche dalla Samp: l'Atalanta, sul piano atletico, è in netta crescita
La condizione fisica dei bergamaschi è in netta crescita e questo può diventare un fattore importante nelle prossime settimane
di Fabio Gennari
Non sono i chilometri, non c'entrano velocità e sprint, ma conta soprattutto come si corre. Il "quanto" regala una misura, ma quasi mai permette di guardare con i giusti parametri quello che esprime una squadra dentro al terreno di gioco. Negli ultimi 180' minuti di gioco, l'Atalanta ha segnato 7 gol, non ne ha subito nessuno e il portiere Musso ha dovuto intervenire solo una volta, contro il doriano Caputo, per respingere con un bell'intervento in tuffo il destro destinato all'angolino.
Il controllo, completo e totale, del pallone durante i 90' minuti di gara può certamente essere legato alla superiorità rispetto all'avversario, ma se il risultato quasi sempre condiziona i giudici è altrettanto vero che c'è modo e modo di vincere 4-0. La prestazione dei giocatori di Gasperini contro i liguri è stata di alto livello sul piano agonistico, il pressing costante e le continue scalate in avanti hanno spesso permesso di rubar palla più vicino all'area avversaria e quindi rendersi maggiormente pericolosi.
L'atteggiamento è lo stesso di sempre, ma portare un pressing tanto alto per 90' minuti più recupero, tra l'altro a distanza di pochi giorni tra una partita e l'altra, significa avere gambe forti che girano al massimo. Le due settimane di sosta a gennaio avevano appesantito diversi giocatori ma ora, qualche tempo dopo, la questione sembra ribaltata: i nerazzurri sono in netta crescita e tutto viene più naturale proprio perché i ragazzi di Gasperini si sentono molto bene.
Si tratta di una novità rispetto al passato. La primavera di Gasperini è sempre stata positiva ma non si era mai riusciti a piazzare del lavoro specifico proprio alla partenza del girone di ritorno. Contro il Cagliari, la squadra orobica ha fornito una prestazione negativa, ma con il senno di poi appare evidente come quel giorno (era il 6 febbraio) nelle gambe dei giocatori ci fossero carichi di lavoro che condizionavano il momento ma i cui frutti, in termini di prestazione sportiva, la Dea li può raccogliere ora.