Dopo il colpo Pinilla che cosa serve alla Dea?
Praticamente archiviato il primo colpo, il mercato per i nerazzurri continua. Ma, dati e prestazioni alla mano, cosa serve all’Atalanta? Cosa è imprescindibile e cosa invece no? E ancora, chi si può vendere e chi no? Partendo dal 4-4-2, l’analisi dei bisogni è il primo passo per operare bene e proviamo a capire di cosa ha bisogno Colantuono.
Certezza in panchina. Appunto, Stefano Colantuono. La prima certezza, ribadita dal Presidente Percassi la scorsa settimana ed anche dal Dg Marino nel dopo partita di Atalanta – Palermo, riguarda la panchina. Può piacere o no, ma Colantuono allenerà i nerazzurri fino a fine stagione. Ed il fatto che sia coinvolto a 360 gradi nelle scelte di mercato testimonia come il lavoro sarà ancora nelle sue mani.
Quando così tanti uomini, meccanismi e difetti sono palesi sembra quasi impossibile che sia tutta colpa del mister. Che ha sbagliato, sbaglia e sbaglierà sicuramente, ma che con qualche aggiustamento può guidare la barca nerazzurra nel porto della salvezza. Facendo una fatica bestiale, regalando uno spettacolo forse inaccettabile per qualcuno, ma consapevoli che nessuno si diverte nel vedere certe prestazioni e che in una fase tanto delicato contano soprattutto i punti.
Maxi imprescindibile, Baselli no. Nonostante le voci che provengono dall’Argentina e la voglia di riportarlo in patria del presidente del Racing di Avellaneda, Maxi Moralez è imprescindibile per l’Atalanta. Anche contro il Palermo è stato il migliore in campo, la voglia e la grinta che ci mette sono d’esempio per tutti e anche tatticamente si sta dimostrando davvero utile.
Alle spalle di una punta, come esterno del 4-4-2 o libero di inventare (nel finale contro il Palermo avrebbe dovuto stare a destra ma si è visto più volte anche in difesa a prendere palla) la sua grande voglia è fondamentale per la squadra. Aggiungete a tutto questo che parla con il pallone dandogli del tu, fraseggia spesso venendo a prendere palla e in avanti è sempre nel vivo delle azioni, si capisce tranquillamente quanto sia importante non cederlo. Anche se arrivasse un’altra punta (Pandev?) oltre a Pinilla. Unica possibilità di cessione se arrivasse Diamanti. Allora ogni discorso sarebbe ribaltato.
Una pedina che invece si potrebbe tranquillamente cedere è Baselli. Nonostante i proclami e le caratteristiche - che finora non hanno dimostrato particolare efficacia - di Baselli si parla più sui giornali (il procuratore Riso evidentemente ha ottimi contatti…) che per quanto, in questa prima parte della stagione, è riuscito a fare in campo. Domenica un tifoso, uscendo dallo stadio ha commentato a voce alta: “Baselli ha la stessa grinta di Hello Kitty”: se la percezione è questa, non ci siamo. A 20 anni devi mangiare l’erba, in troppe occasioni Baselli si è limitato al compitino e per quello è sufficiente Grassi. Se con il 4-4-2, Baselli in panchina è un lusso, che allora si provi a far cassa con lui. Grassi, Molina e Migliaccio possono tranquillamente sostituirlo, a parità di qualità la loro grinta è 10 volte superiore.
Il nuovo Estigarribia. Se arrivano due punte di valore e Maxi scala a sinistra (lui o Gomez su quella fascia, giocando “alla Bonaventura”), serve un esterno a destra pronto subito. Molto probabilmente dovrà essere un’operazione simile a quella fatta con Estigarribia. Quindi un giocatore che non gioca in qualche altra compagine, pronto subito a calarsi nel 4-4-2 e in grado di fare la fascia mettendo al centro palloni interessanti.
Di nomi non ne circolano, in casa Colantuono ha D’Alessandro che però non è ancora pronto per dare garanzie in serie A e quindi qualcuno arriverà. Il fatto stesso che non ci siano voci specifiche su uno piuttosto che su un altro giocatore, testimonia di come Sartori stia lavorando sotto traccia. E, soprattutto, qui bisogna fidarsi ciecamente degli uomini mercato: Estigarribia prima di arrivare all’Atalanta faceva panchina al Chievo. Quindi non è detto che un nome magari poco conosciuto sia un azzardo. Che sia del campionato italiano o di quello estero.
Difesa a posto? Le ultime uscite hanno creato un po’ di apprensione anche per la difesa. Con 8 reti prese in 3 gare, il borsino dei difensori è crollato, ma la domanda è legittima: serve intervenire? La risposta sembra scontata: assolutamente no. In mezzo Biava è dimenticato da tempo ma rappresenta una garanzia, per il mese di gennaio sulla sinistra sarà preziosissimo Del Grosso, visto che Dramè è impegnato in Coppa D’Africa (dal 5 di gennaio) e per l’emergenza ci sono Scaloni e Bellini.
Dunque, più che sugli uomini in difesa è necessario ragionare sull’assetto tattico. La diga centrale a protezione della linea schierata davanti a Sportiello deve tornare ad essere un punto di forza, Carmona e Cigarini nelle ultime settimane non sono stati impeccabili e quindi bisogna ritrovare compattezza. Quella, cuore e grinta non si comprano al mercato.