Parola del mister

«Dovevamo scegliere di che morte morire»: dopo Il Psg, Juric vede comunque aspetti positivi

Nonostante il 4-0 subito, il tecnico difende la prestazione dei suoi e la formazione schierata e dice di aver visto cose buone

«Dovevamo scegliere di che morte morire»: dopo Il Psg, Juric vede comunque aspetti positivi

di Giambattista Gherardi

Uno scoglio troppo alto per tuffarsi con una qualche speranza nel mare della Champions, o forse un’Atalanta che di fatto non ha nemmeno provato ad affrontare le acque pericolose (alla vigilia indicate addirittura come “balneabili”) della Senna parigina.

Dopo il perentorio 4-0 del Paris Saint-Germain, detentore del titolo continentale, mister Juric ai microfoni di Sky è come sempre estremamente sintetico.

«Fra le due squadre – dice – c’era una differenza abissale, loro erano davvero di un altro pianeta. Il primo quarto d’ora abbiamo fatto molto male, poi per venti minuti, dopo il loro primo gol, abbiamo preso ritmo e misure. Comunque era davvero difficile».

Un’Atalanta con Lookman ed Ederson potrà ripetere partite da protagonista anche con le big?

«Le assenze erano importanti: Lookman, Ederson, Kolasinac, ScamaccaMaldini? Daniel non è stato positivo, ma il problema non era ruolo o posizione, ma come ha interpretato ciò che doveva fare e che poi ha fatto Krstovic».

Una serata da dimenticare?

«Io, nonostante tutto, vedo aspetti positivi, ho visto giocatori come Bellanova, Kossounou, Bernasconi e Musah che hanno dimostrato di poter stare a questi livelli. Col tempo entreranno ancor più nei meccanismi».

Giocare uomo contro uomo è stato un azzardo?

«Bisognava scegliere di che morte morire. Sapevamo di dover osare, provare a rubare palla. Avevamo analizzato bene le partite del Paris, ma non è bastato».