I due boati del tifo nerazzurro e i mesti fischi dei milanisti

I due boati del tifo nerazzurro e i mesti fischi dei milanisti
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San Siro, una volta, era uno di quegli stadi che mettevano pressione solo ascoltandone il boato. In un normale sabato sera prenatalizio, l’Atalanta di Gasperini si è avvicinata a questo gigante di acciaio e cemento per affrontare il Milan di Gattuso e ha vinto con pieno merito senza mai andare in difficoltà. Certamente perché quella nerazzurra è una squadra, oggi, molto più forte di quella rossonera, ma probabilmente anche perché il pubblico di fede rossonera non ha praticamente mai fatto valere la legge del campo infuocato: vincere 2-0 è stato quasi una passeggiata.

I fischi a Donnarumma e i vuoti in Curva Sud. Il tardo pomeriggio al Meazza è iniziato con la fila all’ingresso stampa. A pochi metri, un bel gruppo di ragazzini ospiti del Milan guardava con gli occhi sgranati l’imponenza dello stadio sognando magari di farsi trasportare dentro un bel rilancio milanista a suon di gol contro la Dea. Dai sogni dei tifosi alla cruda concretezza degli addetti ai lavori, il passo è stato breve: nella zona riservata alla stampa, tra un pizzocchero (alle 5 della sera...) e un po’ di crema al mascarpone, gli occhi dei colleghi di fede milanista erano eloquenti. Dentro lo stadio, il pubblico rossonero si è pure messo d’impegno e, ad eccezione di qualche fischio a Donnarumma (quando è entrato, quando hanno letto le formazioni e pure quando hanno nominato il fratello), i padroni di casa sono partiti con tanta voglia di spingere Gattuso e suoi ragazzi fuori dal baratro. Tamburi e bandiere a parte, la Curva Sud (cuore del tifo milanista) ha offerto uno spettacolo davvero lontano dai fasti del passato. Grandi vuoti nel settore, tanti cori più di auto-celebrazione e rivolti al gemellaggio con il Brescia (presente anche uno striscione della Curva delle Rondinelle) e un sostegno al Milan che pian piano si è spento.

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Piccionaia nerazzurra: doppia esplosione. Senza gli ultras e tutti i non possessori di Dea Card, al terzo anello verde di San Siro sono arrivati 759 sostenitori orobici. Il colpo d’occhio, vista la grandezza del settore, non è stato di quelli scintillanti, ma durante la partita il sostegno si è spesso sentito forte e chiaro. I cori e gli applausi sono arrivati in campo ai ragazzi di Gasperini, la squadra per lunghi tratti ha dato segnali di grande compattezza e tra il primo e il secondo gol non ci sono state grandi paure. Le due esplosioni di gioia in occasione sia della marcatura di Cristante che del magistrale contropiede concluso in porta da Ilicic si sono udite distintamente; dopo il raddoppio è partita anche la contestazione del pubblico di casa, ma dal settore ospiti si è comunque sentito un bel richiamo a Gasperini: gli applausi reciproci di tecnico e tifosi hanno confermato, una volta di più, quando sia grande la considerazione della gente della Dea verso il proprio condottiero.

Il fischio finale e la discesa festante dalle torri. Dopo qualche minuto di torello sottolineato dagli “Olè” dei bergamaschi, il fischio finale di Fabbri è stato accompagnato dal tripudio orobico in mezzo ai mesti fischi, nemmeno troppo convinti, dei tifosi di casa. Mentre dalle rampe del Meazza i circa 45 mila rossoneri (dato fittizio legato agli abbonati oppure davvero così in tanti sono arrivati per seguire il Milan?) uscivano a capo chino, dentro il rettangolo verde i giocatori nerazzurri per un paio di volte sono andati a prendersi tutti i meritati applausi dei tifosi. Prima di lasciare lo stadio, i responsabili della sicurezza hanno tenuto per una mezz’ora buona gli atalantini al loro posto e l’occasione per riaccendere l’entusiasmo è arrivata dal box di qualche sponsor al primo anello rosso. Improvvisamente, da una zona riservata con champagne e caviale sono arrivati 5-6 bergamaschi che hanno esposto una bandiera: nel silenzio dello stadio ormai vuoto, cori e applausi hanno ricominciato a rimbombare per una vittoria certamente importante. Il deflusso degli orobici dalle torri del settore verde è stato una festa e dalla pancia del Meazza durante la conferenza stampa di Gasperini i cori si sono uditi distintamente.

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L’emozione di Tamara e il sogno Dortmund. L’ultima, doppia, cartolina è arrivata dal sorriso di Tamara e dalle chiacchiere sul prossimo turno di Europa League. La giovane dell’Isola in carrozzina ha seguito la sfida da bordocampo con l’inseparabile mamma. Sentire i loro racconti nel dopo gara è stato emozionante, segno evidente di quanto questa squadra riesca a coinvolgere tutti. Allo stesso tempo, nel settore ospiti e sui bus, parecchi discorsi si sono sviluppati tra Milan e, soprattutto, Dortmund. L’attesa per la doppia sfida ai tedeschi è sempre più alta.

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