È il 23 aprile 2020, da un anno Mino Favini ci ha lasciati
Oggi è il primo anniversario di una scomparsa che ha segnato profondamente tutti i tifosi dell'Atalanta

di Fabio Gennari
Chissà come avrebbe reagito a questa sciagura del Coronavirus, lui che per una vita ha viaggiato costantemente al fianco dei ragazzi del settore giovanile e oggi si sarebbe trovato senza più allenamenti e partite da seguire. Un anno fa è volato in cielo Mino Favini, per tutti era il "Mago di Meda" ma per chi lo ha conosciuto da vicino era soprattutto un uomo semplice, buono e diretto che amava il calcio come pochissimi altri.
Su queste pagine non siamo molto avvezzi al ricordo smielato di chi passa a miglior vita, ma per Mino, 365 giorni dopo la sua dipartita, è impossibile non fare un'eccezione. Gli aneddoti sono incalcolabili, un po' come i giocatori che ha scoperto e lanciato nel mondo del pallone professionistico. E allora per ricordarlo con un grande sorriso scegliamo forse il più significativo: durante un torneo, un giocatore molto forte a fine primo tempo si rese protagonista di un comportamento sbagliato nei suoi confronti. Venne allontanato e non indossò più la maglia della Dea. «A Zingonia prima di tutto insegniamo valori come educazione e rispetto», disse poi. Valori che lui, nonostante la sua grandezza, non mancava mai di mettere in mostra in ogni occasione in cui ci si vedeva o ci si sentiva.