La Curva Nord ci mette l'anima e convoca anche il Bandierù

La Curva Nord ci mette l'anima e convoca anche il Bandierù
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Ci siamo, la partita dell’anno è dietro l’angolo. Mancano ormai poche ore al fischio d’inizio di Atalanta-Bologna e la tensione del popolo atalantino inizia a salire vertiginosamente. Domani al Comunale ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, i biglietti venduti sono ormai ben oltre 5.600, e più si avvicina la sfida più lo stadio si riempirà di appassionati bergamaschi che hanno solo un obiettivo: la vittoria.

 

Atalanta-Carpi bandierone bandierù

 

Paura, orgoglio e tanto bisogno dei 3 punti. Lo stato d’animo dei tifosi non è certamente dei migliori, manca serenità dopo mesi senza successi e la paura di essere risucchiati ancora di più verso il fondo della classifica è forte. Dopo la sconfitta con la Lazio si è parlato di un cambio in panchina, Reja è invece rimasto al suo posto e per tutta la settimana al fianco della squadra c’è stata anche la proprietà, con il presidente Percassi e il figlio Luca che hanno seguito da vicino le sedute di allenamento parlando sia con il tecnico che con i giocatori.

Questa volta non ci sono tattiche da preparare, non ci sono colpi ad effetto da cercare. Niente di tutto questo. L’Atalanta contro il Bologna deve vincere. Non stravincere, non strappare punti con merito o con pieno demerito. Tutto questo è secondario. L’Atalanta ha un vitale bisogno di fare 3 punti, che possano così farla uscire dal campo con il sorriso. E ogni tifoso dell’Atalanta conosce benissimo la situazione, tutti quelli che hanno a cuore questi colori capiscono che solo con un successo si potrà davvero tornare a seguire serenamente il finale di campionato. Per il futuro c’è tempo, adesso conta solo il risultato.

 

B

 

Pubblico delle grandi occasioni, in Curva il Bandierù. Il tifoso dell’Atalanta è fin troppo semplice nelle sue emozioni. Se la squadra perde, al lunedì è incavolato nero e maledice tutto e tutti. Al martedì il caffè del mattino sembra un po’ meno amaro e qualche barlume di ragione inizia a filtrare nella mente annebbiata dalla delusione, il mercoledì è il giorno in cui la totale volontà di contestare comincia a lasciare spazio alla voglia di reagire e dal giovedì alla domenica è un crescendo di adrenalina e voglia di fare tutto per la maglia. Magari borbottando contro questo o quel giocatore, ma pronti alla battaglia (sportiva) sui gradoni dello stadio.

Come se non bastasse la grande presenza di pubblico per una gara che di solito non ha grande appeal, gli oltre 16mila spettatori attesi al Comunale per l’ora di pranzo rivedranno in Curva Pisani il grande spettacolo del Bandierù. Il drappo nerazzurro lungo oltre 60 metri che da oltre 30 anni copre interamente il settore più caldo del tifo nerazzurro sarà issato in Curva poco prima del fischio d’inizio, e l’obiettivo è quello di far sentire, ancora più forte, il calore di tutto lo stadio alla squadra di Reja.

 

B

 

Nessuna contestazione in settimana al gruppo. La situazione di classifica è precaria, nessuno si aspettava di trovarsi a questo punto dopo i 24 punti conquistati nelle prime 15 giornate, ma la realtà dice che la Dea è invischiata nella lotta per non retrocedere e che contro il Bologna c’è la grandissima occasione di smettere di avere paura tornando al successo. Sui social tantissimi tifosi si sono lamentati, a più riprese è stata invocata una contestazione, ma per ora non è accaduto nulla. La linea scelta dalla Curva Pisani è stata, dunque, quella dell’attesa e del massimo sostegno.

Non è stato facile, per tutta la settimana è circolata la voce che gli ultras volessero parlare alla squadra prima della rifinitura di sabato a Zingonia, per spronare i giocatori e far sentire la propria vicinanza. Alla fine è stato deciso di rimandare tutto alle 12.30 di domenica, lasciando i giocatori tranquilli in una delle vigilie più importanti degli ultimi anni. I più arrabbiati e delusi non saranno d’accordo, in tanti avrebbero voluto un lungo ritiro e una sonora contestazione, ma adesso è il momento di stare tutti uniti e dimenticare, per 95 minuti, le paure e brutte prestazioni di quest’ultimo periodo.

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