Ecco cosa prevede il bando per la vendita dello stadio

Ecco cosa prevede il bando per la vendita dello stadio
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La nuova vita dello stadio di Bergamo è ufficialmente iniziata. Giovedì 9 febbraio 2017 è una data che resterà nella storia dell’Atalanta. Il Comune ha presentato il bando di alienazione del più importante impianto sportivo della città e finalmente ci sono date, costi e dettagli ufficiali. Segnatevi sul calendario questo giorno, entro 12-14 mesi inizieranno i lavori per dar vita al nuovo stadio orobico.

 

 

Tutte le date da segnare sul calendario. Prima di presentare il bando alla stampa, il documento, redatto dall’assessore all'Urbanistica Francesco Valesini con la collaborazione di diversi tecnici comunali, è stato portato in Giunta. Il passaggio formale in Consiglio è previsto per lunedì 20 febbraio e da quel giorno saranno necessari sessanta giorni prima di poter procedere all’aggiudicazione al miglior offerente. Il 21 aprile 2017 si conoscerà dunque il nome dell'acquirente dello Stadio Comunale di Bergamo. Entro sei mesi dalla data di aggiudicazione, quindi prima del 18 ottobre 2017 (esattamente il giorno dopo il compleanno della Dea numero centodieci), chi avrà vinto la gara d'appalto dovrà presentare il Piano Attuativo (il progetto completo di tutti i dettagli su come dovranno essere realizzati i lavori) e dal giorno della presentazione al Comune serviranno tra i sei e gli otto mesi per dare corso a tutte le procedure, le verifiche, i permessi e la sottoscrizione necessaria a dare il via ai lavori. Quindi tra metà aprile, massimo metà giugno 2018 si potrà iniziare la ristrutturazione. È verosimile che, in caso riuscisse ad aggiudicarselo l'Atalanta, la presentazione del Piano Attuativo potrebbe avvenire già a settembre 2017, con l’obiettivo di chiudere l’iter completo prima della fine del campionato 2017/2018. Da quando verrà dato l’ok per iniziare i lavori, nei documenti è specificato che la ristrutturazione dovrà essere terminata entro sei anni, quindi entro la metà del 2024.

 

 

Costi, vincoli e garanzie. Il bando di alienazione è pubblico, quindi aperto a tutti. Per partecipare all’asta bisognerà offrire almeno 7 milioni e 826 mila euro. La valutazione è stata fatta dalla società di consulenza Avalon nei mesi scorsi. Alla chiusura del periodo stabilito per la presentazione delle offerte (sessanta giorni), lo stadio verrà assegnato a chi avrà offerto di più. Alcuni vincoli molto stringenti, però, mettono chiunque fosse interessato in una posizione decisamente particolare. Al prezzo di aggiudicazione dovranno essere aggiunti 2 milioni e 260 mila euro, che saranno versati all'Atalanta per i lavori di ammodernamento svolti nell’estate del 2015. Se ad aggiudicarsi lo stadio sarà la società nerazzurra, alla cifra di acquisto dovrà essere sottratta quella investita l'estate 2015 per i lavori di ristrutturazione; diversamente, il nuovo proprietario, oltre alla cifra di aggiudicazione, dovrà versare i 2 milioni e 260 mila euro previsti. Alla spesa per l’acquisto e la copertura dei costi, prima della presentazione del Piano Attuativo sarà necessario presentare una fideiussione di un milione di euro e, in caso di mancata presentazione, sarà applicata una penale del venti percento del prezzo di aggiudicazione. Dopo la presentazione del Piano Attuativo e la relativa aggiudicazione, l’acquirente avrà quindi sei anni per completare i lavori e se questo non dovesse avvenire, sono previste delle penali pari a diverse annualità di affitto perse dal Comune (annualmente l'affitto ammonta a 563 mila euro). Atalanta e Albinoleffe, al pari delle attività commerciali che hanno in affitto locali dello stadio, vedranno rispettati i rispettivi contratti. Fino al giugno 2019, indipendentemente dall’inizio dei lavori, sia i nerazzurri che i seriani potranno continuare a giocare nell’impianto di viale Giulio Cesare.

 

 

Bando unico in Italia, Atalanta in pole. «Un bando di questo tipo non ha precedenti in Italia – ha sottolineato l’assessore Valesini alla stampa – e ci abbiamo lavorato molto prima di arrivare alla chiusura. Il nostro obiettivo è alienare un bene molto particolare, incasseremo a fine bando quando verrà pagato per l’aggiudicazione e credo che complessivamente sia un’operazione che valga tra i venticinque e i trenta milioni di euro. Nel bando abbiamo inserito una serie di paletti e condizioni molto stringenti. Gli interventi che saranno fatti hanno riferimenti precisi nella variante urbanistica, approvata a dicembre, che ha sancito come lo stadio resterà in città». L’Amministrazione comunale ha anche sottolineato come, rispetto al passato, non ci sono volumetrie esagerate a compensazione e lo stadio è al centro dell’operazione: «Nel 2006 venne tentata un’operazione sullo stadio ma c’erano moltissimi metri di commerciale a compensazione, a Torino l’operazione Juventus Stadium è stata condizionata da circa cinquantamila metri di compensazione. Nel bando che abbiamo preparato sono previsti solo duemila metri di commerciale, oltre ad altri duemila che potranno essere ricavati all’interno dell’impianto. Il quartiere non verrà stravolto, ci sono una serie di paletti da tenere in considerazione e saranno anche definite convenzioni per l’utilizzo dell’impianto e dei parcheggi dietro le curve». Lo stadio di Bergamo sarà dunque privatizzato e il futuro di quella zona è segnato visto che lì si potrà solo giocare a calcio. L’Atalanta è ovviamente la più interessata all’acquisto e basta ragionare un attimo sulle condizioni di vendita, sui paletti e sulle stringenti condizioni operative cui dovrà sottostare chi compra per arrivare alla conclusione che se qualcuno volesse mettere in atto operazioni di disturbo (fondi speculativi o altri privati), andrebbe a infilarsi in una situazione decisamente complicata. Il Comune, nel caso in cui nessuno partecipi al bando, non venga presentato in tempo il Pano Attuativo o non veda l’opera finita entro sei anni, tornerà proprietario dell’impianto incassando anche penali importanti.

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