Europa League vinta e prossimo anno in Champions: sicuri che qualcuno voglia andare via?
Non è mica così scontato che da Zingonia i giocatori vogliano andare altrove. L'Atalanta oggi è una grande realtà del calcio europeo
di Fabio Gennari
Ci sono costo del cartellino e stipendio, certo. Ci sono squadre blasonate che hanno capitali importanti, soprattutto (o praticamente solo) all'estero, ma ci sono anche valori tecnici, il gruppo e i risultati raggiunti sul campo. Che quest'anno, per la Dea, significano la vittoria (addirittura europea) e l'importantissima qualificazione alla prossima Champions.
Detto tutto questo, una domanda semplice: sicuri che i giocatori, anche i più importanti, vogliano andare via da una piazza come quella bergamasca?
Il concetto è semplice: l'Atalanta è oggi, nei fatti, una grande squadra. Non la più grande, non la più importante, non la più ricca. Ma grande. Forte. I giocatori non hanno una carriera infinita, chiaro che le offerte di chi propone anche il doppio o il triplo di stipendio sono allettanti, ma il denaro non è tutto. Ed essere protagonisti nelle competizioni più importanti, soprattutto per chi ha ancora diversi anni di contratto davanti, può senza dubbio fare la differenza.
Certo, se arriva il Manchester United di turno e mette sul piatto 80 milioni tutto cambia. Ma devono essere offerte irrinunciabili. Anche se poi a fine anno l'Atalanta vince l'Europa League e va in Champions mentre lo United arriva ottavo.
Le valutazioni da fare sono tante, si compiono in base a diversi parametri e si possono anche sbagliare. Ma la condizione che vive e ha raggiunto l'Atalanta è qualcosa di estremamente importante per pensare al domani. Del gruppo, ma anche dei singoli giocatori.