Gasp: «Parlerò con la società, se ci saranno le stesse vedute, andremo avanti insieme»
Punto e a capo. Dopo cinque anni trionfali si riparte e Gasperini attende di confrontarsi con la società. Intanto, con un sorriso amaro, dai microfoni di Sky si limita a prendere atto che fino all’ultimo questa stagione, nella seconda parte, è girata al contrario. Una partita quella di stasera contro l’Empoli che è stata il simbolo del girone di ritorno: possesso palla importante, una quantità industriale di palle gol costruite e poi è arrivata la beffa. È stata la decima sconfitta in 27 partite in casa delle 52 complessive giocate dalla Dea.
Gasperini, come commenta questa stagione?
«Per quanto riguarda il risultato è una stata una stagione a due facce: molto positiva nella prima parte, anche se ci sono stati motivi di rammarico come l’eliminazione dalla Champions, mentre nella seconda parte i frutti non sono venuti nonostante l’impegno non sia mai mancato e neppure le prestazioni. Stasera è lo specchio di questa seconda parte. Abbiamo raccolto troppo poco, soprattutto in casa».
Alla fine lei e la squadra siete rimasti lì dieci minuti a raccogliere gli applausi del pubblico anche se le cose non sono andate secondo le attese.
«I tifosi dell’Atalanta hanno un amore viscerale per la loro squadra, al di sopra di ogni episodio o di ogni risultato sportivo. Gli allenatori e i giocatori passano, ma loro ci sono sempre, ed è la vera forza di questi ambienti».
Prima della partita molti spettatori si chiedevano preoccupati: non è che sarà l’ultima di Gasperini?
«Sono molto legato a questo ambiente e alla società. Abbiamo dato tutto noi stessi in queste ultime partite perché la priorità era il campionato, adesso si tratterà di incontrarci e di parlare perché finora non c’è stato il tempo e ci sono delle novità sia nella società che nello staff tecnico. Ci confronteremo per capire quello che si vuole fare».
Il futuro di Gasperini dipende più dalla società o più da Gasperini?
«Io sarò sempre grato a questa società. Se deciderà di cambiare, ne prenderò atto».
Sono stati cinque anni da favola, sta provando un po’ di stanchezza dopo tutto quello che ha profuso?
«Adesso siamo a fine stagione, ma ci vuole un attimo a riaccendersi e ripartire. L’importante è che si abbia la condivisione di quello che si vuole fare. Queste ultime 21 partite devono far riflettere. Se come penso avremo le stesse vedute si ripartirà con nuove motivazioni e con nuovi programmi».