Il dopo partita del mister

Gasp sorride: «Stiamo crescendo, è bello che mi mettano in difficoltà quando devo scegliere»

Gasp sorride: «Stiamo crescendo, è bello che mi mettano in difficoltà quando devo scegliere»
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di Giambattista Gherardi

Se Cristo s'è fermato a Eboli... l'Atalanta riparte da Empoli. Se il campionato "è tutto un film", come cantava Arbore, Gasperini è il mirabile regista di una pellicola che ha subito cancellato lo stop con la Lazio di una settimana fa. Il mister arriva sorridente in sala stampa, dopo il lauto "pranzo" domenicale che ha visto fra l'altro stabilito il record di vittorie (otto) ottenuto dalla squadra, nella sua storia, nelle prime dodici giornate. Di queste ben cinque (e un pareggio) ottenute nelle sei trasferte a oggi disputate. «È stata una buona partita - sottolinea il mister ai microfoni di Sky - forse la migliore insieme a quella con il Sassuolo, a parte ovviamemente il blackout con la Lazio. Crescere è essenziale in questa fase cruciale prima dello stop per i Mondiali».

Lookman è l'uomo in più arrivato col mercato...

«Lookman ha fatto cinque gol, ci sta dando tanto anche come appoggio in attacco. Si è inserito bene e ha margini per migliorare ancora».

Sabato prossimo scontro al vertice...

«Il Napoli non ci spaventa, ma ovviamente dobbiamo loro tanta ammirazione. Lo scorso anno hanno avuto un calo e speriamo che magari già a Bergamo siano meno efficaci».

A Empoli un'Atalanta meno speculativa, tornata a comandare il gioco...

«Il gol di Hateboer è figlio di un disegno tattico corale e costruito con il lavoro. Siamo partiti quest'anno più cinici e i risultati ci davano ragione. Ora dobbiamo crescere tecnicamente e questa è una vittoria che ci dà forse più fiducia di altre, perchè dimostra a noi stessi che abbiamo mezzi e uomini per essere propositivi. Per fare un gioco d'attacco non è necessario avere per forza tanti attaccanti, anzi. L'anno in cui abbiamo sfiorato i 100 gol in campionato avevamo Gomez, Ilicic e Pasalic, senza un centravanti vero. Ora abbiamo scelte stimolanti. Bene Lookman, Zapata è entrato meglio di una settimana fa e Hojlund mi è piaciuto molto: è una spina nel fianco ed è tutt'altro che grezzo a livello di tecnica... Per me non è stato facile tenere in panchina Malinovskji, oppure Pasalic per inserire Ederson o magari preferire Hojlund. I ragazzi sono stati bravi a concentrarsi sulla crescita tecnica complessiva, e non sulle polemiche sterili che non esistono: questo può portarci lontano».

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