Gasperini: «Alzare l'asticella? Io non parto con l'Atalanta favorita per il campionato»
Prima chiacchierata della stagione a Zingonia del mister atalantino con i giornalisti, clima sereno e mister carico in vista dell'esordio
di Fabio Gennari
Sereno, sorridente ma anche molto sicuro e parecchio carico. Gian Piero Gasperini ha incontrato la stampa alla vigilia della gara d'esordio del campionato, in programma domani sera sul campo del Torino (ore 20.45). Il tecnico dei nerazzurri, a chi chiedeva conto di ambizioni che nell'ambiente sono sempre più alte (tanti sognano lo scudetto), ha risposto che non vuole fare proclami e tuttavia è consapevole che la squadra può fare molto bene.
«Alzatela voi l'asticella, a me va bene così. Tutti possono sognare. Io non voglio togliere i sogni a nessuno, ma non è che devo sognare io. Per noi è già come aver vinto degli scudetti, speriamo di continuare ancora così. Non è così scontato e banale ripetersi. Non parto con l'Atalanta favorita per il campionato, per me è così. Sappiamo delle difficoltà che ci sono in questo campionato, sappiamo di avere una squadra consolidata. Sono contento che possiamo partire in questo modo nonostante le poche amichevoli e con la preparazione a singhiozzo, con giocatori che sono arrivati in momenti diversi».
Dopo aver ribadito che il calcio con il pubblico è tutt'altra cosa, il discorso è presto scivolato sulla rosa e sul mercato. Il tecnico della Dea ha parlato in questi termini del gruppo ribadendo che per lui, il mercato, dovrebbe finire prima del campionato. «Sostituire Hateboer? Dipenderà dalle opportunità che capiteranno, è un mercato difficile per tutti. La rosa dell'Atalanta non è fatta da 16 giocatori, ma da 23-24 calciatori. C'è un nucleo determinante di 15-16 giocatori, poi ho sempre pensato che una società simile debba avere dei giocatori di scommessa come Bastoni, Kulusevski, Diallo. Secondo me, quest'anno c'è Scalvini, mi sta dando ottime sensazioni. In quei ruoli ho sempre lasciato libera la società, soprattutto per sfruttare il settore giovanile. Il resto è quello che compone veramente la forza della squadra».
Il mercato è fatto di momenti e possibilità da cogliere al volo. «Ci sono tante opportunità, ma non intervengo su quelle. Sono state avanzate proposte molto buone, ma se si realizzano o meno non dipende da me. Io, ad esempio, ho detto che il portiere era un ruolo da rinforzare, la società ha comprato Musso: tanta roba. Stesso discorso per l'operazione Demiral. Poi ci sono tante situazioni sospese. Le mega rose vanno bloccate. Mettere gente dentro per creare diversi problemi a livello numerico? No, ho sempre cercato di evitare queste situazioni. Questo è il modo ideale per lavorare bene».
Con il Torino ci sarà emergenza, ma si tratta pur sempre di una partita. «In mezzo giocheranno Pasalic e Pessina. Zapata resta a Bergamo? Penso di sì. È infortunato, deve restare quindici giorni a riposo, spero fortemente che sia recuperato per la terza partita dopo la sosta anche perché dopo il martedì o il mercoledì avremo la Champions». A Torino ci sarà Ilicic, ormai a pieno titolo nella rosa. «Si è allenato sempre bene. È un giocatore tesserato con l'Atalanta, se va via lo sostituiremo. Se sta bene lo farò giocare, altrimenti giocheranno altri. Io faccio solo scelte tecniche. Ho sempre avuto feeling con Ilicic, lo alleno come qualsiasi altro giocatore».