Parola del mister

Gasperini a Dazn: «Servono tanti tipi di attaccanti, sono felicissimo per Muriel»

In diretta con Pierluigi Pardo, il mister dei bergamaschi ha toccato diversi argomenti e rilasciato dichiarazioni interessanti

Gasperini a Dazn: «Servono tanti tipi di attaccanti, sono felicissimo per Muriel»
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di Fabio Gennari

«Finora Scamacca ha fatto molto bene, ma ha sempre qualche acciacchino di troppo. Credo che in una rosa servano più tipi di attaccanti, le partite hanno tante facce. A volte ci sono finali in cui si stravolgono i risultati, nell'arco della stessa partita servono tanti tipi di giocatori diversi. In A ci sono attaccanti di valore, che possono cambiare la gara in ogni momento».

Il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini è stato ospite, in collegamento da Bergamo, della trasmissione di Dazn condotta da Pierluigi Pardo Supertele e ha toccato diversi argomenti.

Nella serata in cui il Cagliari ha ribaltato il Sassuolo in pieno recupero con il suo ex Pavoletti, Gasperini non poteva non tornare sul super gol di Muriel con il Milan. «Credo che il gol di Lucho rimarrà nella storia, tra i più belli segnati dall'Atalanta. Raramente si vede un gesto di quel tipo a due minuti dalla fine, contro il Milan. Sono felicissimo per lui, è sempre positivo e sempre solare. Anche nei momenti più difficili lui lavora con lo spirito giusto, sempre positivo. Un gol che vale tantissimo, sono davvero felice per lui che, tra l'altro, oggi (ieri, ndr) a Zingonia ne ha fatto uno identico in allenamento: difficilmente fa gol normali».

Interessante il ragionamento fatto da Pardo in merito alle nuova dimensione della Dea e all'inevitabile aumento della pressione: è diverso, oggi rispetto a quando è arrivato, allenare l'Atalanta? «Credo di si, lo è perché otto campionati fa le aspettative erano diverse. Giocare alla pari con Milan, Napoli e Juventus era un obiettivo, in questo momento si ha la sensazione che Bergamo voglia qualcosa in più. La maggior parte dei tifosi ha i piedi ben piantati per terra, altri credono (anche giustamente) che sia importante vincere oltre che la maglia sudata. Per qualcuno il sogno è anche lo Scudetto, non so se sarà possibile».

Il tecnico della Dea è da ormai parecchi anni al lavoro all'ombra di Città Alta, un caso più unico che raro nel panorama calcistico nazionale. «Qui c'è un ambiente ideale, con una proprietà che mi ha sempre permesso di mettere in pratica il mio calcio. A parte le prime 4, 5 giornate del primo anno, poi abbiamo avuto un grande crescendo con le migliori stagioni di tutta la storia. La società è stata bravissima anche quest'anno a fare plusvalenze incredibili che poi sono state reinvestite nei giocatori, hanno migliorato anche il centro sportivo e lo stadio tra qualche mese sarà finito. Le motivazioni sono quelle di un ambiente che mi ha sempre dato tanto, mi sono sentito a casa con grandi dimostrazioni di affetto e apprezzamento per il nostro lavoro. Fino a quando senti questo apprezzamento continui, se questo dovesse venire meno sarei il primo a cercare altre soluzioni. All'estero ho sempre rifiutato per scelta mia, in futuro vedremo ma sono anche nell'età in cui si vive un po' alla giornata».

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