Gasperini elogia l'Inter e sottolinea le differenze con la sua Atalanta
Le parole del tecnico: «Stiamo facendo un ottimo campionato, difendiamo il piazzamento in Europa e se possibile proviamo a migliorare. Ma gli 11 punti di differenza con loro ci sono, inutile negarli»

di Fabio Gennari
«L’Inter punta con pieno merito allo scudetto». La prima frase della conferenza stampa di Gasperini alla vigilia di Inter-Atalanta, ultima gara del girone di andata in programma domani, sabato 11 gennaio, a San Siro (20.45) è un complimento sincero alla squadra che insieme alla Juventus sta guidando la classifica. Il tecnico della Dea ha usato parole molto lusinghiere per la formazione allenata da Conte pur non dimenticando mai quanto di buono sta facendo la Dea.
«Magari a inizio stagione - ha raccontato il Gasp - non si pensava a risultati così positivi, ma siamo a fine andata e i punti sono tanti. Loro sono di diritto in corsa per il titolo, per quanto hanno vinto e per i risultati che hanno fatto: oggi hanno grande credibilità se si pensa all’alternativa alla Juventus. Noi pensiamo al campionato, abbiamo fatto 34 punti e mediamente è un po’ il target dei nostri ultimi campionati: non puoi puntare al titolo con questo bottino, ma all’Europa sì. È una partita difficile e importante, ci confrontiamo con chi sta in alto e vogliamo capire quanto siamo lontani».
L'Atalanta dunque punta all'Europa e la differenza con chi corre per lo Scudetto è nelle vittorie "sporche": «Credo che siano due squadre che interpretano in modo diverso le gare, tutte e due con ottimi risultati ma noi non ragioniamo sugli 85-90 punti a torneo: la differenza di 11 punti non si può ignorare. Normale per le squadre che lottano per il titolo vincere qualche gara magari senza dimostrare una superiorità totale. Con le prime della classifica vogliamo dimostrare ancora di giocarcela, come successo con Juve e Lazio».
La Dea si presenta all'appuntamento al gran completo, mentre nella Beneamata ci sono alcune assenze. «Non credo che si tratti di assenze esagerate. Non avranno Barella e Skriniar, più D’Ambrosio, ma la rosa permette di avere alternative. Noi ci siamo tutti e Zapata è in ripresa. Nei prossimi nove giorni avremo tre partite e ci sarà spazio per lui migliorare ancora la condizione ora che è guarito. Caldara? Non posso dire nulla fino a quando non arriva l’annuncio ufficiale. Siamo reduci da un doppio 5-0, ma ogni partita è diversa e va affrontata pensando solo all’avversario, non a quello che hai fatto prima. Pensiamo solo a difendere al massimo la nostra posizione, a migliorarci. Il livello di difficoltà della gara di domani è molto alto perché l’Inter è forte. Questo dev’essere chiaro a tutti».
Sicuramente, la formazione orobica nelle ultime settimane ha notevolmente migliorato il suo rendimento difensivo: «Siamo diventati solidi strada facendo, mentre davanti siamo sempre stati molto prolifici. Negli ultimi tempi siamo anche più attenti e le prestazioni sono migliorate: a inizio stagione prendevamo gol un po’ strani. La nostra capacità di prendere meno gol è migliorata in modo evidente, l’Inter è la squadra che ha preso meno reti pur segnando molto e per stare in alto serve questo. Abbiamo moduli simili ma giochiamo in modo abbastanza diverso, finora tutti sono stati premiati. Siamo consapevoli che la gara di domani interessi tanti, chi corre per gli obiettivi dell’Inter spera che noi li fermiamo e chi corre con noi punta sull’Inter. Tutto normale. Juve, Inter e Lazio si stanno giocando il campionato e noi pensiamo solo a noi stessi».
Contro l'altra capolista, la Juventus, la Dea giocò molto bene ma uscì dal campo sconfitta: cosa va migliorato per non ripetere quel risultato? «Bisogna vedere come si sviluppa la partita, ci siamo tutti e pensiamo solo a preparare le soluzioni che abbiamo individuato e che speriamo di mettere in campo al meglio. Anche il fatto di avere alternative durante la gara è fondamentale. I due attaccanti dell’Inter stanno facendo benissimo, dobbiamo tenere in grande considerazione questo aspetto e poi ragionare sul resto».
La chiosa del tecnico di Grugliasco è per il ritorno, ma da ospiti, a San Siro: «Abbiamo fatto buone partite in Champions, non sembra ma giocare lì non è secondario visto che un po’ di misure già le conosciamo meglio rispetto ad altre situazioni. Certo, siamo in trasferta e ci saranno settantamila persone, ma è comunque un fattore da valutare fino in fondo. Il Valencia visto contro il Real in Supercoppa? Sinceramente ho guardato molto di più l’Inter, dalla prossima settimana mi concentrerò anche sulla formazione spagnola, che ha comunque tante assenze».