Gasperini fa i complimenti ai suoi e all'Inter, ma secondo lui «meritavamo un po' di più noi»

Non sorride mister Gasperini ai microfoni di Dazn nell'immediato post partita di Atalanta-Inter 0-0, ma la soddisfazione in realtà c'è: «Sono molto contento della nostra prova. Era una partita difficile per il valore dell'Inter, ma abbiamo giocato alla pari. Anzi, credo che si possa dire che abbiamo fatto qualcosa in più noi. Loro aspettavano molti bassi, hanno giocato tanto con il portiere attendendo che noi uscissimo, ma siamo stati attenti e bravi. Solo nel finale siamo calati un po'».

A indispettire il tecnico nerazzurro è stato un commento in studio su Muriel, che quasi mai gioca novanta minuti (stasera è uscito all'85' circa per Piccoli): «Muriel è uscito a cinque minuti dalla fine - ha detto Gasp -, è stucchevole parlare del suo minutaggio, soprattutto stasera che ha fatto una grande partita». Poi aggiunge: «Globalmente, ritengo meritassimo più noi».

In generale, uno 0-0 che non rispecchia le tante occasioni avute da entrambe le squadre nella ripresa. «La storia dice che nelle partite tra me e Inzaghi - ha commentato il mister - ci sono sempre tanti gol. Stranamente stasera è uscito uno 0-0, ma è stata una bella partita, entrambe abbiamo giocato per vincere. Noi siamo stati aggressivi, abbiamo pressato alto, ma con intelligenza e impedendo il loro gioco. Questa era la base da cui volevamo partire. Poi, una sfida così, ci sono gli episodi ed entrambe abbiamo provato a vincere».

Infine, un pensiero alla classifica, che vede l'Atalanta quarta con un vantaggio di un punto sulla Juve e una partita in meno: «Noi stiamo facendo il nostro campionato - ha detto il Gasp -, siamo tutti vicini. Sappiamo che conquistare la Champions è difficile. Il titolo se lo giocano Inter, Milan e Napoli, ma noi speriamo che una di loro cali così da avere più opportunità di qualificarci in Champions. Agganciare una di quelle davanti ci garantirebbe più tranquillità, perché dietro ci sono buone squadre. Se dopo venti partite siamo lì, comunque, è perché ce la possiamo giocare».