Dopo il 5-0 al Bologna

Gasperini: «Ora il destino è nelle nostre mani. Super Lega? Sono molto amareggiato»

Il tecnico nerazzurro si gode la grande prestazione dei suoi e analizza l'ottima classifica. Ma tira anche le orecchie a quei club che avevano pensato di creare una competizione alternativa alla Champions

Gasperini: «Ora il destino è nelle nostre mani. Super Lega? Sono molto amareggiato»
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di Giordano Signorelli

Quando la sua Atalanta vince 5-0, Gian Piero Gasperini non può che essere soddisfatto considerando che la sua squadra sarà seconda in classifica almeno per una notte e analizza il match contro il Bologna.

«Noi sappiamo che nel campionato italiano ogni gara ha la sua storia e che il Bologna ha messo in difficoltà tante squadre, quindi ci siamo preparati per affrontarla. Il campo ci ha mostrato un'Atalanta che sta molto bene. Abbiamo avuto un po' di frenesia all'inizio, che ci ha portato ha sbagliare anche alcune cose semplici. Per qualificarci in Champions non so quanti punti dovremo fare, so solo che gli altri devono sperare che noi sbagliamo. In pochi punti ci sono tante squadre e può succedere di tutto, ma il destino è nelle nostre mani».

L'attenzione si sposta poi sull'uomo del momento in casa Atalanta. «Malinovskyi è arrivato come centrocampista e gli ho chiesto un'evoluzione. Lui ha mostrato le sue qualità balistiche, ora partecipa con grande qualità, ha tiro, fa assist. Ha avuto qualche problemino fino a dicembre, ma sta facendo un finale di stagione strepitoso».

Inevitabile poi un commento sulla Super Lega. «È dal primo anno che sono qui che sappiamo che in estate possono partire giocatori. Arrivano club che fanno offerte importanti anche dal punto di vista economico e tanti se ne sono andati. Per la famiglia Percassi è legge avere il bilancio in ordine e non potranno mai spendere 50 milioni per un giocatore».

«Con la Super Lega - continua Gasperini -, quella di stasera sarebbe potuta essere una gara che non valeva niente, così come quella con la Roma. Per fortuna le inglesi si sono tirate indietro e non è successo. Le regole devono essere uguali per tutti e il calcio deve essere meritocratico. Sono molto amareggiato da quello che è successo. Lunedì ero convinto che fosse finito tutto. Pensate se oggi a Firenze si fosse giocato con il pubblico, i giocatori sarebbero stati messi alla berlina, no? Io penso di sì».

Infine, sul mercato. «Tutto è migliorabile, ma lo devi fare in base alle tue possibilità. Possiamo magari spendere un po' di più di cinque anni fa, ma senza andare oltre il nostro target».

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