Gasperini: «Questa è storia. Il segreto? Coraggio e concentrazione»
Le dichiarazioni del tecnico nerazzurro dopo la grande impresa di Anfield. La sua gioia è anche quella di tutti quanti noi
di Giambattista Gherardi
I ben informati dicono di aver sentito a fine partita urla prolungate provenire dagli spogliatoi atalantini ad Anfield e di aver udito distintamente le voci alterate di Percassi, Gasperini, dirigenti e giocatori. A dispetto delle leggende, la vittoria per 3-0 dell’Atalanta a Liverpool è assolutamente vera, per la gioia incontenibile e incredula dei protagonisti e degli oltre duemila tifosi che mai lasceranno che la Dea corra da sola. A fine partita Gasperini ha abbracciato uno per uno i suoi eroi, il presidente Percassi e idealmente ogni tifoso. In sala stampa il mister è a dir poco (ma molto poco) soddisfatto e ai microfoni di Sky non nasconde soddisfazione e orgoglio.
«È un risultato straordinario ed eclatante - afferma - per l’Atalanta e la sua storia, i suoi tifosi, la società. È un risultato che rimane, che è storia, in uno stadio noto in tutta Europa. Due anni fa avevamo vinto, ma non c’era il pubblico. E non è la stessa cosa».
Un solo cambio al 90’...
«Non volevo toccare nulla, temevo di rompere un equilibrio speciale. Non c’era bisogno di cambiare nemmeno a livello atletico, nel finale eravamo superiori anche sul piano fisico. Ieri è arrivato l’infortunio di Kolasinac che ci ha costretto a mettere De Roon dietro. Sapevo però di avere Pasalic in grande condizione e il resto l’hanno fatto coraggio e concentrazione»
Scamacca in grande vena...
«La partita di stasera è per lui un’iniezione di fiducia. Questa sera per la prima volta è stato al top per 90 minuti. Lui ha i mezzi per essere davvero un grande giocatore».
Al ritorno potrete giocare in ripartenza...
«Oggi siamo molto felici, ma sappiamo che il Liverpool è una squadra che può fare gol e partite stratosferiche. Dovremo saperci difendere come stasera, ma altrettanto essere capaci di ribattere colpo su colpo. Con il Liverpool non c’è via di mezzo, ricordiamoci della rimonta al Milan nella finale di Istanbul».
Gianluca Scamacca, primo e unico italiano a segnare una doppietta al Liverpool ad Anfield, accende un sorriso ricco di orgoglio, ma mantiene i piedi ben saldi per terra.
«Ci davano tutti per spacciati - dice - ma l’abbiamo vissuta con la maggior serenità possibile e l’abbiamo vinta da squadra. Certe imprese non sono mai di un singolo. Era e resta una partita prestigiosa, ma c’è ancora il ritorno. Non dobbiamo farci fregare dall’entusiasmo e ancor meno, a livello personale, restare con la testa alla soddisfazione dei due gol. La non convocazione di Spalletti è stata giusta, ma si guarda avanti e non indietro, ci sono tante partite ancora da giocare e, speriamo, vincere».