Brutta notizia

Gasperini rischia venti giorni di squalifica per aver insultato un ispettore antidoping

Durante un controllo a sorpresa dello scorso 7 febbraio, il mister avrebbe preso a male parole un tecnico e obbligato il calciatore che si stava per sottoporre al test ad allenarsi. L'udienza è il 10 maggio, finale di Coppa Italia a rischio

Gasperini rischia venti giorni di squalifica per aver insultato un ispettore antidoping
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di Fabio Gennari

Brutta notizia per il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini. Secondo quanto trapelato nelle ultime ore, il mister dei nerazzurri avrebbe «insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l’intero sistema antidoping, interrompendo un test in corso su un calciatore dell’Atalanta e obbligando il giocatore ad andare ad allenarsi» e sarà giudicato il prossimo 10 maggio dal Tribunale Nazionale Antidoping.

Il deferimento è arrivato da parte del procuratore antidoping Pierfilippo Laviani e i fatti risalirebbero allo scorso 7 febbraio, ovvero il giorno dopo il pareggio per 3-3 della Dea contro il Torino allo stadio di Bergamo. La violazione contestata a Gasperini è relativa all'articolo 3 comma 3 delle NSA (Norme Sportive Antidoping) che si riferisce alla «condotta offensiva nei confronti del DCO e/o del Personale addetto al controllo antidoping, la quale non sia configurabile come violazione dell’articolo 2.5 del CSA».

Secondo quanto previsto dalle regole, se Gasperni dovesse essere sanzionato con una sospensione di questa entità, per lui sarebbe impossibile partecipare agli allenamenti e alle partite in una fase cruciale della stagione: con l'udienza il 10 maggio, la squalifica inciderebbe infatti anche sulla finale di Coppa Italia (19 maggio) e sulle ultime partite di campionato contro Genoa e Milan.

I controlli antidoping effettuati a sorpresa un ispettore di Nado Italia riguardavano quattro calciatori. L’atleta il cui test, secondo la contestazione che viene fatta, fu interrotto da Gasperini, ha poi completato l’operazione a fine allenamento grazie alla “mediazione” del medico sociale. Tutti i test sui giocatori sono risultati negativi. Da quanto si apprende, al tecnico sarebbe stato proposto un patteggiamento con dieci giorni di squalifica, ma Gasperini avrebbe rifiutato chiedendo dunque di fissare una data per l'udienza dibattimentale, che si terrà appunto il 10 maggio.

Secondo le NSA, per la violazione dell'articolo 3 comma 3 già citato in caso di condanna «il periodo di squalifica e/o inibizione va da un minimo di una nota di biasimo a un massimo di sei (6) mesi». La richiesta di venti giorni di inibizione sarebbe dunque nettamente inferiore al massimo della durata prevista. Difficile sbilanciarsi in questo momento, ma una domanda sorge spontanea: se fosse davvero successo qualcosa di grave, perché la richiesta è pari a un nono della pena massima?

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