Gianluca Scamacca ha iniziato a lavorare individualmente sul campo: ora nessuna fretta
Il centravanti dell'Atalanta è in linea con i programmi e il mese di febbraio sarà quello del suo possibile ritorno tra i convocati
di Fabio Gennari
C'è sempre un tempo giusto per fare le cose. A volte lo determina la scienza, altre un pizzico di fortuna, altre ancora l'intuizione. Il colpo di genio. Nel caso di Gianluca Scamacca ci sono voglia e impegno, sudore e fatica.
Ieri pomeriggio, 16 gennaio, il numero 9 dell'Atalanta che si era rotto il crociato lo scorso 4 agosto ha svolto il primo allenamento individuale sul campo. Badate bene, non è per nulla un passaggio secondario anche se è vietato avere fretta. Assolutamente vietato.
Scalvini, tanto per fare un paragone molto vicino nel tempo, è stato convocato per la prima volta dopo un mese dal primo giorno di lavoro in campo. La roadmap di Scamacca prevede ora il completamento della rieducazione fino alla prima settimana di febbraio e poi almeno 2 settimane di "riatletizzazione" con lavoro in gruppo e partitelle. Non siamo lontani, ma nemmeno già arrivati: serve ancora un po' di pazienza per vederlo al top, ma Empoli-Atalanta (23 febbraio) sembra un buon punto di riferimento per il suo ritorno.
Da Zingonia arrivano segnali che raccontano di come tutto stia procedendo al meglio, ma anche l'invito alla massima cautela. Normale, parliamo di un crociato che necessita di almeno 6 mesi (che scadono il 6 febbraio) per la guarigione clinica, da quel momento si deve tornare ai livelli atletici standard. Servono forza (mentale e non solo), ma anche l'ultima fetta di pazienza: il ritorno è vicino, la Dea sarà ancora più forte.
Giocatori crociati mezzo finiti purtroppo. Buoni per 20 minuti tipo Zaniolo.