Come giocherebbe oggi la Dea e cosa manca a questo undici

Come giocherebbe oggi la Dea e cosa manca a questo undici
Pubblicato:

Gollini tra i pali, Toloi con Palomino e Masiello in difesa, Castagne, Freuler, de Roon e Gosens in mezzo a supporto di Ilicic, Gomez e Petagna in attacco. Panchina composta da Berisha e Rossi, Mancini e probabilmente Varnier, Hateboer e Reca, Pessina e Valzania più Haas, con Barrow, Cornelius e Tumminello pronti a subentrare in attacco. Oggi, l’Atalanta di Gasperini, è questa e se la prima cosa che salta all’occhio è che la formazione titolare è praticamente identica a parecchie di quelle che sono scese in campo durante le cinquanta partite della stagione appena conclusa.

 

 

Portieri: Gollini e Berisha si giocano una maglia. Il riscatto di Gollini dall’Aston Villa per oltre 4 milioni di euro racconta una verità molto importante: se l’Atalanta si muove in questo modo significa che ci punta parecchio. Le prestazioni di Berisha l’anno scorso sono state altalenanti, il ragazzo di Ferrara è un giocatore interessante e a questo punto non è affatto escluso che si possa cambiare il numero 1 titolare fin da luglio. Nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, Gollini ha sempre risposto presente e comunque parliamo di un classe 1995 che già tre stagioni fa riuscì a ritagliarsi uno spazio importante con il Verona in Serie A.

Difensori: Caldara via ma ci sono Palomino e Mancini. In difesa Gasperini perderà Caldara e di sicuro parliamo di un grande giocatore. Siccome non ne nascono tutti i giorni di quel livello e se lo ha comprato la Juve evidentemente siamo davvero di fronte a un elemento molto importante, l’Atalanta che guarda al futuro deve fare i conti con un dualismo che solo il campo (e le scelte tattiche di Gasperini) potrà risolvere di volta in volta. Palomino e Mancini hanno caratteristiche molto diverse tra loro ma già l’anno scorso hanno sostituito a più riprese Caldara. Entrambi centrali, uno di piede mancino e uno di piede destro, con loro in mezzo a Toloi e Masiello la difesa è a posto e l’arrivo di Varnier dal Cittadella potrebbe regalare al mister di Grugliasco un altro prospetto interessante su cui lavorare per il futuro. A completamento del pacchetto da sei centrali potrebbe esserci Bastoni, Bettella (Inter) o eventualmente un altro giovane, ma ormai appare chiaro che l’Atalanta può fare affidamento su quattro titolari di ottimo livello e quindi non ci sono buchi evidenti.

 

 

Centrocampisti: manca un elemento pronto. In mezzo al campo, l’Atalanta ha le due grandi certezze: Freuler e de Roon. Dietro a loro ci sono Haas e i rientranti Pessina e Valzania, ma con la perdita di Cristante è chiaro che un’importante certezza, soprattutto in caso di schieramento a cinque, manca. Con l’ormai ex numero 4 piuttosto che Kurtic (passato definitivamente alla Spal), Gasperini aveva una soluzione importante pronta all’uso; magari Pessina e Valzania sono fortissimi e saranno subito determinanti, ma nella logica delle cose c’è l’arrivo di un altro elemento di livello con cui blindarsi in attesa dei giovani. Gli esterni sono numericamente a posto, Spinazzola passato alla Juventus è stato rimpiazzato da Reca, con Gosens che ormai rappresenta una certezza, mentre sulla corsia di destra la coppia Hateboer-Castagne offre buone garanzie. Se dovesse partire l’olandese, arriverà un nuovo prospetto e tutti gli indizi fanno pensare più ad un’altra scommessa straniera di livello che ad un elemento come Lazzari della Spal. In questo momento, comunque, quella zona del campo non rappresenta una priorità.

Attacco: se entra uno, esce uno. Con l’ingaggio di Tumminello e la presenza di Barrow, attualmente ci sono sei giocatori per sei posti. Ilicic e Gomez sono intoccabili, il centravanti perfetto per loro in questo momento è Petagna, con i due classe ’98 e Cornelius (altro centravanti) a disposizione. Dal punto di vista delle caratteristiche, l’ideale sarebbe sostituire Cornelius con Di Francesco del Bologna, in modo da variare le opzioni: il figlio del mister della Roma e Barrow validi anche per l'esterno, Petagna (almeno per ora) e Tumminello centravanti e i due fantasisti con il compito di creare occasioni. Paradossalmente, l’attuale gruppo di attaccanti della squadra nerazzurra è perfetto per pensare a un nuovo arrivo solo di grande livello. Non servono elementi di riempimento, non serve completare con altre scommesse e non c’è nemmeno fretta di farlo. Nei due mesi di mercato che mancano sarà fondamentale capire se e come arrivare a una punta in grado di fare gioco e di segnare i gol che mancano a Petagna. A oggi, un’operazione con Sportiello a Genova per Quagliarella (19 gol l’anno scorso) e Petagna alla Lazio sarebbe perfetta per un sacco di motivi: per ora siamo nel campo delle ipotesi ma il mercato è sempre imprevedibile.

Seguici sui nostri canali